Il Report Ambiente Urbano dell’Istat relativo all’anno 2015 rileva che crescono gli interventi che riguardano la riqualificazione energetica dell’edilizia, soprattutto per quanto riguarda la sostituzione dell’impianto di riscaldamento.
Sono 78 le amministrazioni, in cui tra i grandi comuni non compare Verona, assieme a Taranto e Palermo, che tra il 2012 e il 2015 si sono impegnate sul fronte della riqualificazione energetica degli edifici comunali.
Quasi la metà degli interventi di riqualificazione riguarda gli impianti di riscaldamento: infatti la sostituzione della caldaia è in assoluto l’intervento più frequente. Altri interventi assai frequent sono la sostituzione degli infissi e l’installazione di impianti alimentati da energie rinnovabili.
Più di una città su quattro promuove anche la riqualificazione energetica degli edifici privati attraverso campagne di informazione o offrendo incentivi.
Alla fine del 2015 più di metà dei capoluoghi hanno provveduto alla certificazione energetica di almeno parte degli edifici di proprietà, con ampi divari territoriali. In 60 comuni, gli edifici sono dotati degli attestati di certificazione energetica previsti dalla normativa precedente e, in 19 di questi, parte degli edifici dispongono dei nuovi attestati di prestazione energetica.
“Ci aspettavamo anche per la nostra città una maggiore attenzione – spiega l’onorevole Diego Zardini membro della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati – per gli aspetti ambientali e l’intenzione da parte dell’amministrazione di provvedere all’acquisizione delle certificazioni previste e soprattutto l’adozione di strumenti per un minor consumo di energie sia per gli edifici pubblici sia una sensibilizzazione maggiore per quelli privati”.
Conclude Zardini: “Nonostante Verona abbia favorito il risparmio e l’efficienza energetica anche attraverso il parziale sviluppo del verde urbano promuovendo il rinverdimento di aree di nuova edificazione o oggetto di significativa ristrutturazione edilizia e incrementando la conservazione e la tutela del patrimonio arboreo in aree di pertinenza di edifici esistenti questo ritardo nel dotare il nostro comune delle opportune certificazioni e a sensibilizzare verso una edilizia sempre più sostenibile e meno energivora deve diventare un punto di partenza dei nostri obiettivi a lungo termine”.