Zanetti: “Trasferta difficile, per noi è imprescindibile dare il 100%”

 
 

Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate nell’antivigilia di Genoa-Hellas Verona, match valido per la 3a giornata di Serie A Enilive 2024/25, e in programma dopodomani, domenica 1 settembre, alle ore 18.30, allo stadio ‘Ferraris’ di Genova.

Mister, può fare già un bilancio di queste prime due giornate? “Il percorso se si parla di bilancio è lungo e si deve ragionare su più tempo. Sicuramente all’uscita del calendario, quando lo avevamo visto, avremmo sperato di avere tre punti oggi. Abbiamo incontrato due squadre molto forti e abbiamo fatto punti importanti per noi. La squadra ha margini di miglioramento grandi. Si va avanti con fiducia, la partita contro la Juventus ormai fa parte del passato, è già stata abbondantemente analizzata. Abbiamo fatto errori che a questi livelli si pagano caro. Domenica abbiamo una partita difficile, ci siamo preparati bene con la giusta intensità e voglia di riscatto”.

Ci sarà qualche sorpresa a livello di idee? “In questo momento dobbiamo cercare la quadra migliore. Per me la strategia con cui si affronta la partita conta. Ho tanti giocatori che hanno voglia di esprimersi e sono ancora inespressi, sono arrivati dei nuovi che devono essere integrati e messi nella giusta condizione nel più breve tempo possibile. Nella nostra testa abbiamo in mente una squadra tipo, ma siamo ancora lontani dall’avere tutti al top. Il concetto di squadra è importante, tutti sono parte del progetto. Ora c’è un po’ di diseguaglianza come livelli di conoscenza, di condizione, di connessione tra loro e anche tra loro e il mister, ma il tempo è ancora dalla nostra parte. Lavoriamo con fiducia, le partite si vincono con le strategie”.

Cosa si aspetta in queste ultime ore?“Oggi è un giorno particolare, ma il mercato non vedo l’ora che finisca. Quello che conta ora non è chi arriva, ma consolidare questo gruppo. Se restano questi per me va bene, da domani ci compatteremo ancora di più come gruppo. La cosa più importante è che chi rimane deve essere fiero e orgoglioso di giocare per l’Hellas Verona, questa è una condizione minima per me. Penso che i ragazzi lo siano per quello che li ho conosciuti. Da domani conta solo il Club, gli aspetti personali vanno messi da parte. Esiste solo la squadra, i risultati e i nostri tifosi, che vengono sempre in massa a vederci. Dobbiamo sempre rispondere con il giusto atteggiamento sul campo, questa è la cosa più importante. A livello numerico siamo a posto, non mi aspetto grandi cose se non qualche cessione”.

Il Genoa sembra più alla portata rispetto a Juventus e Napoli, ma quanto sarà difficile affrontarli? “Molto difficile, è una trasferta complicatissima, su campo storicamente ostico contro una squadra forte e attrezzata, con un attacco di alta qualità e allenata bene. Non so quantificare il livello di difficoltà rispetto ad altre partite, per noi sono tutte difficili. L’unico modo che abbiamo per tornare a casa con dei punti è fare una prestazione al 100%, qualunque sia l’avversario. Il nostro campionato lo conosciamo, ma conosciamo anche il nostro valore e la forza degli avversari. Andremo a battagliare per portare a casa dei punti, umili ma con la consapevolezza dei nostri mezzi”.

Quanto della partita contro la Juventus fino al raddoppio si porta a Genova? “Mi porto tanto, anche il finale, perché abbiamo fatto tante cose buone, ma anche non buone. È stata una partita non perfetta, e sappiamo che per battere o far punti contro una squadra come la Juve serve la perfezione. Il coefficiente realizzativo di queste squadre è alto, abbiamo pagato al massimo tutti i nostri errori, ma l’interpretazione della gara è stata giusta. Quando si fa un errore poi bisogna continuare, nel calcio può capitare di sbagliare, di andare sotto. Io voglio una squadra che recupera e ribalta le partite, è un aspetto sul quale sono stato molto chiaro. Per noi è importante non subire gol, ma quando lo si subisce bisogna reagire sempre, le partite si possono riprendere e ribaltare. Questo è stato un grande insegnamento della partita”. 

Che giocatori sono Sarr e Alidou? “Sono giocatori poco pronti fisicamente, ma saranno importanti per noi. Sono stati scelti per alzare il livello della squadra, ragazzi che giocavano in Bundesliga, un campionato di alto livello. Rispetto ad altri non sono scommesse, devono entrare pesantemente in questa squadra. Sono entrambi un po’ vittime del sistema del mercato: spesso chi viene messo sul mercato viene messo anche da parte, e la condizione fisica rimane precaria. Alidou è un po’ più avanti, Sarr ha bisogno di tempo, ha pochi minuti nelle gambe. La sua condizione fisica va molto migliorata, gli ci vorranno quattro o cinque settimane per vederlo al top. Serve pazienza”.

Come mai ha scelto Mosquera dall’inizio al posto di Tengstedtn contro la Juventus? “Ne ho fatto un discorso di meritocrazia, in questo momento conta. Ho voluto riconfermare chi ci aveva fatto vincere la partita precedente. Non penso che Daniel abbia fatto così male. Ci ha fatto vedere che le sue qualità in questo momento emergono quando ci sono più spazi, mentre Tengstedt è un po’ più rapido in questo momento. La partita ha detto questo. Tengstedt è entrato bene, sono partite difficili per gli attaccanti che devono fare un grande lavoro di non possesso con pochi spazi per ripartire. Ho fatto lo stesso con Livramento, con Belahyane. Ogni gara è a sé, ora farò altre scelte”.

Perché dice che questa squadra è più forte di ciò che la squadra stessa crede? “Perché li vedo tutti i giorni e non ho ancora visto in qualcuno esprimere il proprio massimo. Quando si costruisce una squadra di potenziale, ma con poca esperienza ci sono delle difficoltà come quella comunicativa, di condizione fisica non omogenea tra tutti. Nell’analisi generale penso che questa squadra possa evolvere. Abbiamo preso giocatori con storie importanti come Alidou, Sarr, Kastanos, Harroui, Tengstedt che ancora non abbiamo visto esprimere in campo il proprio massimo. L’espressione della squadra per me deve migliorare verso l’alto. Serve tempo, tanto lavoro quotidiano, ma i ragazzi questo lo fanno ogni giorno. Il tempo è dalla nostra parte, bisogna avere fiducia, mantenere equilibrio. Credo in loro e sono sicuro che ci porteranno al nostro obiettivo”.

Il Genoa si schiera con 3-5-2, Lazovic giocherà ancora come quinto oppure ci sarà spazio per Frese? “Abbiamo le idee abbastanza chiare da questo punto di vista. Chiunque ci sarà sa cosa deve fare in campo, al di là dell’avversario. Il Genoa gioca così ma imposta diversamente, è una squadra camaleontica con mezzali particolari. Li abbiamo studiati, domani farò le mie scelte. Chi giocherà e chi entrerà mi darà il massimo per fare punti”.

Rivedremo Serdar? “Suat rientrerà dopo la sosta o la settimana successiva”.