“Se la tua casa non è un posto sicuro per te e i tuoi cari, siamo qui per ascoltarti e accoglierti”. Questo il servizio messo a disposizione dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Verona attraverso i numeri verdi 1522 (anti violenza e stalking) e 800 392722 (centro antiviolenza Petra).
In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, le vittime di violenza domestica potrebbero essere più scoraggiate a sporgere denuncia. A loro viene in aiuto il vademecum “Un codice rosa”, opuscolo informativo pubblicato dal Comune di Verona in collaborazione con l’ateneo veronese, l’Aulss 9, Telefono Rosa, gli Ordini dei medici e degli avvocati di Verona e l’Ordine degli assistenti sociali del Veneto.
“Il vademecum, a dieci anni dalla sua pubblicazione, mantiene intatto il suo valore – spiega Alessandra Cordiano, presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’ateneo scaligero – e può essere utile in questi tempi difficili come strumento d’aiuto e di vicinanza alle donne e a chi vive loro vicino (genitori, parenti e amici), per cogliere eventuali situazioni di violenza e provare a intervenire dando consigli e indicazioni alle vittime su cosa fare, a chi rivolgersi e che tipo di sostegno possono ricevere. Non esitate a contattare i servizi e le forze dell’ordine. E non esitate a rivolgervi ai servizi che l’ateneo mette a vostra disposizione”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la violenza contro le donne continua a rappresentare nel mondo la prima causa di morte per le donne fra i 25 e i 44 anni. Intimidazioni, isolamento, svalorizzazione e umiliazione; e ancora, controllo e persecuzione, violenza fisica e sessuale, ricatti, dipendenza economica. Nel “Codice rosa” sono riportate, in italiano, inglese, francese e arabo, brevi testimonianze di donne che hanno subito diverse forme di violenza e suggerimenti su come sia possibile reagire, attraverso il contatto con il centro antiviolenza presente sul territorio, e rivolgendosi ai Consultori familiari sparsi in varie sedi di Verona e provincia o ai Servizi sociali dei Comuni.