ViniVeri 2018

 
 

Si è aperta ieri a Cerea, all’Areaexp “La Fabbrica”, la XV edizione di Vini Veri. La prima manifestazione italiana riguardante vini e prodotti alimentari ottenuti da processi di lavorazione naturali.

Un evento che raccoglie produttori sia italiani che europei, imprenditori del gusto che amano la natura e rispettano i suoi cicli.

Un evento ma non solo, in contemporanea alla manifestazione ci saranno degustazioni guidate, due cene con chef di fama internazionale ma anche testimonianze di cosa significhi lavorare in modo naturale e trasparente.

E’ un appuntamento da non perdere perché si tratta di una manifestazione che vuole sottolineare quale sia lo stato di salute del cosiddetto “vino naturale” .

E’ “L’amore per la natura e i suoi cicli” lo slogan che campeggia in questa edizione della manifestazione.

Come sostiene Giampiero Bea, Presidente di ViniVeri  si tratta di “Amore come arte del saper attendere, come certezza che la natura non tradisce mai, nel rispetto dei ritmi e delle risorse naturali“.

Questo il motivo che ci ha spinto a visitare e a respirare un’aria differente quando si parla di biologico e biodinamico.

Abbiamo raccolto due testimonianze, due esempi di fare vino in modo naturale.

La prima è una realtà regionale che ha sede nella zona del prosecco, l’azienda Casa Coste Piane. E’ un’azienda che nasce nel 1994 nella quale da sempre si è prodotto il prosecco a rifermentazione naturale e spontanea in bottiglia nonostante l’avvento di autoclavi per la produzione di vini spumanti con metodo charmat.

Un modo di fare il prosecco di antica tradizione, ancestrale. Parlando con loro si è avuta la sensazione di interloquire con qualcuno che ama la terra, che quasi la venera. Produrre vino, secondo loro, significa rispettare i tempi della terra. Sapere che forzare i tempi vuol dire forzare la natura. Utilizzare prodotti naturali porta ad un prodotto genuino, trasparente.

Ma significa anche ricerca, studio per realizzare prodotti sempre migliori. Ritornare alla natura significa rispettarla. La perfetta conoscenza dei ritmi naturali permette la completa fusione tra produttore e prodotto.

Questo è anche l’aspetto sottolineato dall’altra azienda con cui abbiamo interloquito. Un produttore toscano di Colle Val D’Elsa in provincia di Siena. Qui ci spingiamo anche oltre. L’azienda, nello specifico, si spinge oltre producendo vino biodinamico.

Questo è un procedimento che si basa sul rispetto del corso naturale della natura, in particolare delle fasi lunari, e delle sue risorse, oltre che sull’utilizzo di preparati biodinamici (composti naturali) in determinate fasi dell’anno. Il risultato saranno piante naturalmente sane, di alta qualità e in grado di difendersi autonomamente dai parassiti.

Tante parole che portano però sempre ad un concetto di lavoro differente da quello che solitamente avviene. L’azienda, in questa sua scelta, ci ha chiarito un concetto per loro fondamentale. Per loro produrre vino significa soprattutto mettere sé stessa nella bottiglia.

Vuol dire parlare di sé attraverso un prodotto che è, di per sé, in simbiosi pura con chi lo produce. Un concetto semplice ma che racchiude una capacità ed una forza di fare qualcosa con entusiasmo e amore. Non si vende solo un prodotto, si vende sé stessi, la propria identità, un valore aggiunto che parla al consumatore e racconta qualcosa di chi ha prodotto quel vino.

L’entusiasmo di questi produttori traspare dalle loro parole, dai loro volti che significano quanto sia fondamentale per l’uomo ritornare alla terra, ad uno stile di vita meno caotico che rispetti i tempi e i cicli della natura.

Per maggiori informazioni si può visitare il sito della manifestazione: http://www.viniveri.net/

 
 
Davide Caldelli
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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