L’Assemblea dei Soci di Veronafiere S.p.A. ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016: sono stati registrati ricavi per 78,3 milioni di euro, in aumento del 10% a parità di perimetro di manifestazioni in calendario rispetto ai 2014, anno maggiormente confrontabile in tali termini. L’EBITDA si attesta a 12,3 milioni di euro (+20% sul 2014, pari a 2,1 milioni di euro), con una significativa incidenza del 15,7% sui ricavi, e un risultato netto positivo per 1,1 milioni di euro.
A livello di bilancio consolidato – che include, oltre a Veronafiere Spa, anche le società Piemmeti Spa, Veronafiere Servizi Spa, Tandem Communication, Veronafiere do Brasil e Medinit Srl – sono stati presentati risultati in crescita significativa in confronto ai due esercizi precedenti, sia in termini di fatturato, sia di marginalità; i ricavi hanno raggiunto, infatti, gli 88 milioni di euro (+5,4% sul 2014 pari a un incremento di 4,5 milioni di euro) e un EBITDA in crescita di 2,3 milioni rispetto all’esercizio 2014 per un valore complessivo di 13,3 milioni di euro, equivalenti al 15,2% dei ricavi. Il risultato netto è positivo per 2,6 milioni di euro.
Il fatturato aggregato del gruppo Veronafiere ha raggiunto i 97,2 milioni di euro (+5,4% sul 2014) e l’attività della Fiera di Verona ha generato un indotto superiore a 1,1 miliardi di euro. I risultati raggiunti nell’esercizio 2016, nonostante una congiuntura macroeconomica ancora molto complessa, sono stati possibili grazie all’attuazione di una strategia di sviluppo legata alla gestione diretta e al coordinamento di 48 manifestazioni in Italia e 19 all’estero in 10 Paesi, tra cui USA, Cina, Brasile, Russia, Hong Kong, Oman, Marocco, Egitto, Etiopia e Sud Africa. Tra le novità più rilevanti, la collettiva nazionale presso Agrifex Etiopia e il lancio del concorso internazionale Sol d’Oro Emisfero Sud in Sud Africa, a Cape Town.
«È stato un anno di svolta per Veronafiere. La trasformazione in Spa, il piano industriale da 100 milioni di euro al 2020 che prevede investimenti in infrastrutture e nuovi servizi, tra cui l’innovazione digitale che cambierà radicalmente il modo di ‘fare fiera’, il chiaro sdoppiamento di Vinitaly con la parte business in quartiere e quella consumer in città con l’evento Vinitaly and the City, che sta diventando un format sempre più richiesto in Italia e all’estero, sono alcuni degli aspetti salienti di un anno che ha visto importanti risultati accompagnati da una altrettanto importante progettualità per il prossimo futuro», ha commentato il presidente Maurizio Danese.
Complessivamente, nel 2016, le rassegne promosse in Italia hanno contato la presenza di 1.292.512 (+7% sul 2015) visitatori, dei quali 203.280 esteri (pari al 16% del totale, con punte del 60% per Marmomac e del 38% per Vinitaly); 14.379 gli espositori (+10% sul 2015), di cui 2.574 esteri (18% del totale); 760.806 i metri quadri venduti (+5% sul 2015).
«Nel 2016 le principali rassegne made in Veronafiere segnano il record storico di fatturato e marginalità. Confermiamo il nostro ruolo di primi organizzatori in Italia, anche per visitatori esteri e metri quadri venduti ad espositori internazionali. Insieme alla crescita ed al presidio costante delle rassegne in Italia, stiamo attuando, anche attraverso la stretta collaborazione con il governo e ICE-Agenzia, una puntuale progettualità di sistema negli USA e in Cina. Ma guardiamo anche con grande attenzione al Brasile, dove operiamo con una nostra società, ed al Sud America, alla Russia, all’Iran e all’Africa», ha sottolineato il direttore generale, Giovanni Mantovani.