“Con riguardo alle notizie pubblicate oggi in ordine alla pendenza di un’indagine nei confronti di VeronaFiere, la Società comunica di non essere destinataria di alcun provvedimento di sequestro e che, per quanto noto, nessun dirigente o dipendente di Veronafiere risulta sottoposto ad indagini.
VeronaFiere confida pertanto nell’operato della Magistratura e nell’accertamento della propria estraneità ad eventuali ipotesi di illeciti nei confronti dell’Unione Europea“.
Affidata ad un comunicato stampa ufficiale, la posizione della società scaligera dopo gli elementi emersi durante la giornata di ieri rivendica il proprio non-coinvolgimento.
Secondo quanto riportato da stampa e agenzie (ANSA), il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della GDF di Milano avrebbe effettuato un sequestro per oltre 2 milioni di euro per una presunta frode nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura Europea, che vede tra gli indagati anche VeronaFiere SPA e l’Unione Italiana Vini Società Cooperativa, “azienda leader nel settore vitivinicolo”.
Il provvedimento di sequestro preventivo – come riportato dai comunicati – è stato firmato dal GIP di Verona.
La presunta truffa riguarda “la partecipazione ad un bando europeo” per la “promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi“.
Sono tre le persone fisiche indagate; l’AD di Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti, il direttore finanziario e un consulente della cooperativa.