Metef, il marchio della più importante manifestazione in Italia dedicata al mondo dell’alluminio, dei metalli innovativi e della fonderia, è ora al 100% proprietà della Fiera di Verona; la s.p.a. di viale del Lavoro, infatti, ha rilevato il restante 50% delle quote di Mefef Srl acquistate nel 2012 da Alfin-Edimet, storico organizzatore della rassegna, la cui prossima edizione è programmata per il 2020.
“L’acquisizione – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – rafforza il progetto di sviluppo di Metef. La manifestazione diventa a tutti gli effetti un asset nel portafoglio di prodotti di Veronafiere Spa, potendo beneficiare, insieme alle altre rassegne di proprietà, dei 23 milioni di euro di investimenti previsti dal nostro piano industriale al 2020, così come di possibili future partnership a livello di filiera”.
“Con questa operazione – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – andiamo a presidiare e promuovere ancora più direttamente, insieme a importanti partner come Amafond, un’altra delle eccellenze meno conosciute dell’industria italiana. Alluminio e metalli innovativi rappresentano un settore da oltre 11 miliardi di euro di valore che sarà sempre più strategica nel futuro soprattutto per le applicazioni nel comparto dell’automotive”.
L’annuncio arriva a poche settimane dalla chiusura dell’11ª edizione di Metef, che ha registrato una crescita internazionale degli oltre 11.000 operatori del settore presenti dal 21 al 24 giugno. I visitatori stranieri arrivati a Verona da 63 nazioni hanno raggiunto il 40% del totale, in aumento del 26% rispetto al 2014. Quasi 400 le aziende espositrici di Metef 2017, anche in questo caso con una forte partecipazione dall’estero, pari al 35%.
“L’innovazione – aggiunge Mario Conserva, presidente di Metef – è il motivo conduttore per una manifestazione che si pone da vent’anni come testimonianza delle eccellenze del mondo dell’alluminio e del tessuto manifatturiero collegato. Questa edizione ha colto l’inversione di tendenza dell’intera filiera evidenziando trend particolarmente favorevoli per lo sviluppo, soprattutto in aree trasversali molto dinamiche come l’automotive e la digitalizzazione”.
Ulteriore conferma dei segnali di ripresa del comparto dell’alluminio a livello globale arriva proprio dalla partecipazione in fiera, quest’anno, di numerose delegazioni commerciali sia da paesi fortemente industrializzati (Stati Uniti, Germania, Austria e Russia), sia da mercati emergenti per capacità tecniche e produttive (India, Iran, Iraq, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Serbia, Turchia, Ucraina e Messico), così come dai grandi produttori di materia prima (Norvegia, area del Golfo, Russia e India).