Nella top ten della chirurgia oncologica italiana c’è Aoui Verona con l’Uoc Chirurgia dello stomaco e dell’esofago a Borgo Trento. Il reparto diretto dal professor Giovanni De Manzoni è infatti il quarto per numero di interventi effettuati, subito dopo il policlinico Gemelli di Roma, San Raffaele di Milano e Molinette di Torino.
La classifica è stata presentata al ministro della Salute dalla Rete oncologica pazienti Italia (Ropi) con il preciso scopo di far conoscere ai cittadini i centri a più alto numero di interventi. La scelta del luogo in cui curarsi non è infatti irrilevante, dal momento che la letteratura scientifica conferma lo stretto legame fra il volume delle operazioni e il buon esito per il paziente. Nel caso del tumore allo stomaco il livello soglia minimo per avere una qualificata esperienza è quantificato in 20 l’anno. La sola equipe del prof De Manzoni ne ha fatti 83 in un unico reparto, quello di Borgo Trento. Tutti casi risolti con l’abbattimento delle eventuali complicanze e della mortalità. In parallelo, la struttura è anche attiva nella ricerca e nelle pubblicazioni scientifiche.
I numeri appena presentati a scopo divulgativo da Ropi sono stati elaborati sulla banca dati Agenas, l’Agenzia nazionale del ministero della Salute che ogni anno raccoglie nel suo osservatorio le performance dei servizi sanitari regionali. L’ultimo rapporto pubblicato a dicembre 2022 contiene le prestazioni 2021.
“Nel 2021, in piena pandemia, non ci siamo mai fermati – ha detto il prof. De Manzoni -. La nostra equipe di chirurgia oncologica del tratto gastointestinale superiore ha sempre operato, garantendo l’intervento entro un mese anche nel 2020. In questi anni, Verona è diventata punto di riferimento nazionale e internazionale per i trattamenti dei tumori gastrici con nuovi protocolli all’avanguardia, di cui alcuni specifici per quelli metastatizzati al peritoneo. Infatti, almeno un quarto dei nostri pazienti vengono da fuori regione”.
L’equipe di chirurgia oncologica è composta da prof Giovanni De Manzioni, prof Simone Giacopuzzi, prof.ssa Maria Bencivenga, dott Jacopo Weindelmayer e dott. Francesco Casella