La città festeggia Vittorino Andreoli con un pomeriggio speciale in Gran Guardia.
Gli 80 anni li ha compiuti nel mezzo della pandemia, il 19 aprile dello scorso anno, quando a tutto si pensava tranne che a festeggiare. Ma Vittorino Andreoli è un personaggio troppo caro alla città per non essere omaggiato in modo adeguato.
L’amministrazione ha per questo organizzato un incontro speciale dedicato al noto medico, scrittore e accademico veronese che, nonostante i tanti viaggi e gli impegni professionali fuori Verona, ha sempre mantenuto un forte legame con la città e i veronesi.
L’appuntamento è per mercoledì 10 novembre alle 18 al palazzo della Gran Guardia, un evento gratuito con prenotazione obbligatoria al sito https://affluences.com, per festeggiare e omaggiare il noto psichiatra per la lunga e prestigiosa carriera nella quale ha affrontato con linguaggio semplice e diretto ma rigoroso e con riflessioni critiche, lucide e profonde le principali problematiche della società contemporanea.
Durante la serata il professore Adreoli riceverà un riconoscimento dalle mani del sindaco Federico Sboarina, un segno di stima a nome della comunità per ciò che la sua figura rappresenta non solo per la collettività, ma anche per ciascun individuo.
“Mai come in questo periodo c’è bisogno di competenze, di persone formate attraverso la conoscenza – ha detto il sindaco durante la conferenza stampa in municipio-. Il professore Andreoli è una pietra miliare della sua professione, un professionista stimato a livello internazionale, i cui contributi scientifici più significativi hanno riguardato, nella sua lunga carriera, diversi ambiti e tematiche. I veronesi lo hanno sempre seguito nei talk show, ne hanno letto i libri e i saggi, lo hanno ascoltato negli incontri e nelle conferenze, fieri ed orgogliosi di quell’identità veronese che Andreoli ha sempre riconosciuto come elemento caratterizzante della sua personalità e del suo lavoro. Avremmo voluto festeggiare l’importante traguardo degli 80 anni nel giorno preciso del compleanno, il 19 aprile 2020. Ma ricordiamo bene tutti in quale emergenza ci trovavamo in quel periodo, nel picco della prima ondata pandemica e alle prese con le tante e diverse criticità legate all’emergenza. Oggi siamo lieti e orgogliosi di presentare questa serata evento, un dono che la città fa al professore Andreoli e che a sua volta lui restituirà ai suoi concittadini con una lezione che non ci lascerà indifferenti”.
“Ho accolto l’invito del sindaco con molta commozione, non mi vergogno ad ammetterlo visto che sono io il primo a difendere l’importanza delle emozioni e dei sentimenti – ha detto Andreoli -. La mia identità veronese ha contraddistinto tutta la mia vita e la mia carriera, la mia storia non può essere raccontata senza citare palazzo Barbieri o il ponte di Castelvecchio, le mie radici mi hanno accompagnato nella vita come nelle scelte professionali. Ho lavorato in America e in diversi Paesi all’estero, ma il mio riferimento è rimasto sempre Verona. E quando ho saputo che il sindaco, a nome della città, non solo si era ricordato di me ma ha organizzato questo evento speciale, non ho potuto non commuovermi. Vado verso la vecchiaia ma ho ancora tanta voglia di fare, e se c’è qualcosa che potrò fare per Verona, attraverso il suo primo cittadino, lo farò”.