Venerdì 29 settembre, in Piazza dei Signori, appuntamento con la Notte dei Ricercatori, l’evento ufficiale dell’Università di Verona per la Veneto Night: una notte unica per scoprire quello che normalmente non vediamo della ricerca universitaria, un’imperdibile serata dove professori e ricercatori dell’ateneo veronese saliranno sul palco in uno show unico con Pif, Carlo Pastore e i Ridillo.
Si parte dalle 17 con un’area stand e talk con esperimenti, speech, workshop e la possibilità di soddisfare le più disparate curiosità confrontandosi direttamente con ricercatori e docenti.
Dalle 19.30 intrattenimento musicale per l’aperitivo, con il sound soul rocksteady di Vittoria e i Gorilla, e le prelibatezze streetfood gourmet preparate dai food truck che renderanno davvero gustosa questa incredibile serata. Durante tutta la VenetoNight potrete, infatti, assaporare i fritti di pesce, piatti parmensi come le polpette parmigiane e gli arrosticini di maiale, specialità siciliane dolci e salate, pizza gourmet e molte altre delizie in una selezione di sapori davvero irrinunciabile.
E dalle 21, sul palco di Piazza dei Signori, via al grande show, sotto la brillante guida del conduttore, speaker radiofonico e autore Carlo Pastore e di una live band effervescente come i Ridillo, i protagonisti del mondo della ricerca, professori e ricercatori dell’Università di Verona. porteranno sul palco di VenetoNight talk originali ed esperimenti che vi sapranno sorprendere.
E per una chiusura davvero emozionante, PIF, con una performance unica che, partendo dal metodo scientifico, tema portante dell’evento, toccherà argomenti di attualità e di rilevanza sociale. Pif, conduttore, regista e attore, noto al grande pubblico, si è distinto come regista, autore e sceneggiatore del film “La mafia uccide solo d’estate” (e poi di “In guerra per Amore”) e per il grandissimo impegno nella lotta contro le mafie e in difesa dei diritti civili. Lo show che porterà sul palco de La Notte dei Ricercatori di Verona sarà segnato dallo stile unico di Pif, quello che il giornalista e critico, Aldo Grasso, ha definito “un giornalismo d’inchiesta innovativo, un’antropologia light”.