Si è tenuto presso la sede di Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa l’evento conclusivo del progetto “Veneto Intermodal”, co-finanziato dalla Commissione Europea nel periodo tra Novembre 2018 e Ottobre 2022.
Il progetto ha visto la partecipazione di un consorzio di attori regionali e nazionali di primissimo livello, con capofila Consorzio ZAI (Interporto di Verona) e in qualità di partner la Regione del Veneto, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale (Porti di Venezia e Chioggia).
Obiettivo dell’azione progettuale è stato il potenziamento del cosiddetto “ultimo miglio” delle tre principali infrastrutture regionali che permettono l’interscambio commerciale con il resto d’Europa e del mondo per le aziende localizzate sul territorio regionale, ovvero gli Interporti di Verona e Padova, e il Porto di Venezia.
Non a caso, tutte e tre le infrastrutture insistono sulla rete Core dei corridoi TEN-T.
Nell’ambito dell’iniziativa, ciascun partner ha svolto una specifica attività.
In primis, Consorzio ZAI ha progettato a livello preliminare ed esecutivo – e di concerto con RFI – il nuovo terminal da 750 metri in linea con i più recenti standard comunitari, oltre ad una serie di interventi di implementazione della rete viabilistica di servizio al nuovo terminal, collegato anche agli interventi dell’Alta Velocità ferroviaria.
Similmente, anche i tre partner hanno svolto lavori in linea con gli obiettivi progettuali: la Regione del Veneto ha realizzato il Piano Regionale dei Trasporti, in particolare ha definito la componente del trasporto merci e della logistica in piena attinenza alla programmazione comunitaria dei corridoi europei; sul nodo di Padova, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha progettato a livello preliminare un collegamento di ultimo miglio tra la linea Padova-Mestre e l’interporto; infine, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale ha portato avanti la progettazione di un ponte ferroviario a collegamento della parte occidentale della rete portuale alla stazione ferroviaria di Marghera Scalo.
Nell’insieme, i lavori hanno avuto un costo di poco più di 4 milioni di euro, finanziati al 50% nell’ambito del programma CEF (Connecting Europe Facility) della Commissione Europea.
L’evento conclusivo, a cui hanno partecipato anche il Presidente di Consorzio ZAI Matteo Gasparato e la Vicepresidente della Regione del Veneto Elisa De Berti, è stata l’occasione per discutere insieme dei risultati definitivi del progetto, presentati dall’Ing. Menin Andrea (Regione Veneto), l’Ing. Beschin Damiano (RFI), e l’Ing. Revedin Antonio (Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale).
A seguire, si è tenuta una tavola rotonda per analizzare lo status delle infrastrutture e dei servizi di trasporto lungo l’Asse del Brennero, corridoio fondamentale per i nodi logistici regionali.
Tra i relatori, sono intervenuti i rappresentanti della Galleria di Base del Brennero e di Assoporti, oltre a delegati di diversi operatori logistici multimodali.
A conclusione, è intervenuto Pat Cox, già Presidente del Parlamento Europeo ed attuale coordinatore del corridoio Scandinavo-Mediterraneo.
“Consorzio ZAI dimostra così di anticipare i futuri sviluppi del settore del trasporto ferroviario e intermodale” sottolinea il Presidente Gasparato. “Siamo consci di quello che potrà succedere tra qualche anno con i potenziamenti infrastrutturali ferroviari sull’Asse Est-Ovest e l’apertura del tunnel di base del Brennero, e riteniamo quindi di affrontare i temi “intermodalità” e “sostenibilità” in un’ottica integrata con le migliori tecnologie. Non ci limitiamo a gestire la quotidianità “subendo” il traffico, ma adottiamo un approccio “proattivo” guardando alla pianificazione europea, nazionale e regionale delle infrastrutture, continuando quindi a giocare un ruolo da leader tra i terminali intermodali in Europa”, conclude.
La Vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti dichiara: “La Regione del Veneto è attenta a raccogliere i fabbisogni di sviluppo del comparto, valorizzando i nodi chiave come Verona, attraverso l’adeguata integrazione nei corridoi nazionali ed europei e nelle rotte internazionali marittime e aeree. La competitività e lo sviluppo si giocano sempre più su macroaree e oltre il singolo contesto locale: la dimensione regionale rappresenta ormai il riferimento minimo, ma non certo più sufficiente, attraverso cui affrontare il tema della logistica, che necessita di uno sguardo ampio e competenze che sappiano confrontarsi sempre più con un ambito europeo e globale. Per questo è importante allargare i propri orizzonti e credo che questo convegno ci sia riuscito molto bene“.
Soddisfazione espressa anche da Gianpiero Strisciuglio, AD Mercitalia Logistics, Gruppo FS Italiane, che ricorda: “I traffici del Polo Logistica del Gruppo FS Italiane che transitano via Brennero rappresentano il 20% del totale annuo delle merci trasportate e coinvolgono varie società del Polo. Grazie ai terminal di Verona Quadrante Europa e Padova Interporto, le nostre merci raggiungono soprattutto la Germania, la Danimarca e la Svezia. Il potenziamento delle attività terminalistiche su Verona consentirà un incremento di traffico sull’asse ferroviario e lo shift modale che l’Europa ci chiede”.
Interviene, infine, anche Fulvio Lino Di Blasio, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, dichiarando: “Il porto di Venezia – che, tramite la sua rete ferroviaria, è completamente integrato con il sistema produttivo del Veneto e del Nordest e al servizio dello stesso – è nodo “core” europeo dei corridoi prioritari della Rete TEN-T, Baltico-Adriatico e Mediterraneo. Per questo, l’implementazione della rete ferroviaria portuale riveste una importanza fondamentale per l’intero sistema economico e logistico dell’area vasta del Nord Est. Grazie al progetto “Veneto Intermodal” siamo riusciti a co-finanziare la progettazione del ponte ferroviario sul canale ovest a Porto Marghera e a ottenere fondi PNRR per 16 milioni di euro per la sua realizzazione. Si tratta di un progetto importante che mira ad accorciare la manovra ferroviaria e a rendere più efficiente la logistica su ferro, ad aumentare la capacità e la sicurezza del trasporto e a eliminare le esternalità negative ambientali. Tuttavia, per esprimere pienamente la potenzialità connesse alla modalità ferroviaria è necessario integrare i potenziamenti infrastrutturali in corso sui corridoi TEN-T e sui corridoi merci, intervenendo a livello nazionale, anche normativamente, sul comparto ferroviario e sui collegamenti di “ultimo miglio”. In tal senso risulta necessario attuare politiche di incentivazione del settore ferroviario, aggiornare la regolamentazione e potenziare l’infrastruttura”, conclude.