Al via con almeno sette giorni di anticipo rispetto allo scorso anno la vendemmia 2022 in Italia con la siccità e il caldo oltre i 40 gradi che hanno tagliato la produzione del 10% a livello nazionale con i vigneti messi a dura prova anche da nottate con afa e temperature minime sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico.
Questo lo scenario descritto dall’analisi di Coldiretti in occasione dell’avvio della vendemmia in Italia con il distacco del primo grappolo nell’azienda agricola Faccoli, a Coccaglio, nella Franciacorta bresciana in Lombardia.
“La produzione italiana quest’anno – sottolinea la Coldiretti – si stima in calo del 10% a livello nazionale per un quantitativo intorno ai 45,5 milioni di ettolitri ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In Italia si attende comunque una annata di buona/ottima qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo“.
Nonostante il calo a livello nazionale l’Italia, precisa la Coldiretti, “è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna paesi che hanno subito entrambi i danni causati dalla siccità e dagli incendi“.
Da nord a sud della Penisola la raccolta parte tradizionalmente con le uve da spumanti Pinot e Chardonnay in un percorso che, precisa l’associazione, prosegue a settembre ed ottobre con la Glera per il Prosecco e con le grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello su 658mila ettari coltivati a livello nazionale.