Luigi Ugoli, capogruppodel Pd in Consiglio comunale, alla notizia di nuove difficoltà per risolvere l’annosa questione della variante della ex Strada Statale 12 a sud di Verona, si interroga sui risvolti kafkiani della vicenda:
“Come è possibile che nello stesso momento in cui la giunta comunale scaligera, in festosa seduta alla Festa de la Renga, licenziava le modifiche al progetto preliminare approvate dagli uffici tecnici del Comune, a Venezia l’assessore De Berti, durante un incontro organizzato su pressione dei cittadini del comitato, rimarcasse le contrarietà dell’autostrada A4 sul nuovo tracciato individuato dal Comune? Dov’è la collaborazione tra istituzioni che avevamo espressamente richiesto e che è indispensabile per realizzare le opere utili ai cittadini?”
E sul tema Ugoli ci tiene a specificare:
“Le perplessità dell’autostrada sugli innesti della Variante sono bene specificate in una lettera datata 18 gennaio 2017, pertanto contavamo fossero state già integrate e superate. Evidentemente non è così e ciò rappresenta un brutto segnale per il territorio se contiamo anche il fatto che il presidente dell’Autostrada è sempre il Sindaco di Verona. Sulla questione Ikea abbiamo detto chiaramente che se il colosso svedese otterrà le autorizzazioni per insediarsi a Verona ed è d’accordo di stanziare 14 milioni per la Variante noi saremo felicissimi di accettarli, ma il procedimento della Variante deve proseguire la sua strada indipendentemente da questo passaggio. Primo, perché dopo 20 anni non c’è più tempo da perdere e c’era l’impegno di tutti per arrivare alla cantierabilità della Variante entro il 2018, secondo perché chi si dovrà confrontare con il soggetto realizzatore, che è Anas, sarà il Comune, non certo Ikea.
Per quanto ci riguarda, dunque, si tratta soltanto di individuare le modalità tecniche per riprendere l’iter che deve tornare allo screening provinciale Via per poi passare alla progettazione definitiva. Oggi siamo delusi perché sembra che la mano destra non sappia cosa sta facendo la mano sinistra, non vorremmo che la città fosse coinvolta in un basso gioco di dispetti istituzionali tra Regione e Comune, come nei battibecchi nati con l’avvio dei cantieri della Variante alla Sp6 dei Lessini.”
Intanto a rimetterci sono i cittadini di Cadidavid, e non solo, che vedono allontanarsi ancora una volta la soluzione all’assedio quotidiano di auto e camion che subiscono ormai da anni.