La consigliera della Lega e presidente della Commissione temporanea Tutela degli Animali del Comune Laura Bocchi è stata ospite all’Educandato Statale ‘Agli Angeli’ per la presentazione del cortometraggio: “Non separiamo i compagni di vita” – regia di Gabriele Spallino.
All’incontro sono intervenuti Mario G. Bonini, dirigente scolastico dell’Educandato Agli Angeli, Donatella Ceccon, responsabile area “A scuola con LAV”, Valentina Greco, progetto F.T. (LAV Trentino), Simone Stefani, responsabile LAV Trentino, Annalisa Tiberio, coordinatrice della Rete di Cittadinanza e Costituzione, Giuseppe Venturini, dell’Ufficio Scolastico Territoriale e Lorenza Zanaboni, responsabile della sede territoriale della LAV di Verona.
Il progetto ha come finalità la sensibilizzazione dei giovani a considerare l’importanza della relazione tra esseri umani e animali, del rispetto fra uomini e del valore affettivo fra questi e gli amici a quattro zampe.
Per la realizzazione del cortometraggio il regista si è avvalso della partecipazione, in qualità di attori, alcuni studenti.
Un’occasione di divertimento coniugato a un percorso di consapevolezza su un rapporto imprescindibile dell’uomo con il mondo animale.
“In tutte le sfere che vengono toccate dal rapporto affettivo con gli animali, non dobbiamo dimenticare quello con i più sfortunati e i più fragili, come i senzatetto o le donne maltrattate – ha dichiarato emozionata la consigliera Laura Bocchi –. Il cane o il gatto rappresentano un supporto importante e, spesso, per mantenere questo legame fisico fondamentale queste persone rinunciano alla comodità di una soluzione abitativaalternativa, rimanendo in casa con il maltrattante o per strada. Bellissimo questo progetto portato avanti dall’Educandato agli Angeli, da sempre molto sensibile alla tematica del rispetto verso gli animali. Il cortometraggio è intenso: un senzatetto non può portare con sé nel dormitorio il suo cane. Emerge così l’empatia verso quest’uomo e la ricerca di soluzioni affinché possa mantenere il legame con l’animale – conclude Bocchi – che per queste persone ai margini della società rimane il vero e unico collegamento affettivo e la più grande fonte di compagnia“.