Un’alleanza tra non-profit e aziende
per costruire un nuovo futuro

 
 

Non-profit e profit insieme, per generare un impatto positivo e favorire lo sviluppo del territorio. È questa l’idea sulla quale si fonda il nuovo bando Sinergie, lanciato da Fondazione Cariverona. L’iniziativa mette a disposizione 500mila euro persostenere progetti pilota nati dalla collaborazione tra enti non-profit (operativi nelle province di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova) e aziende.

“Spesso tendiamo a considerare questi mondi come distanti, se non addirittura contrapposti – commenta Filippo Manfredi, direttore generale della Fondazione – Ma dal loro incontropossono nascere sinergie preziose, in grado di creare valore condiviso a vantaggio di tutta la comunità. Sono attori che si muovono sempre all’interno dello stesso contesto e, unendo le forze, possono contribuire a migliorarlo, sia sul piano sociale che economico”.

Per favorire il dialogo tra questi ambiti, il bando Sinergie sottolinea l’importanza della progettazione condivisa (co-progettazione): enti non-profit e profit sono chiamati a lavoraregomito a gomito per definire obiettivi di impatto condivisi, mettendo a sistema risorse, conoscenze e competenze. “Attraverso questa iniziativa, vogliamo dare concretezza a una delle priorità fondamentali della nostra azione: sviluppare alleanze strategichetra gli attori del territorio. Crediamo fermamente che solo facendo squadra sia possibile costruire un nuovo futuro, rispondendo alle tante sfide con le quali le nostre comunità si trovano ogni giorno a fare i conti”. 

A orientare e facilitare la collaborazione tra attori spesso poco abituati a confrontarsi saranno i tre obiettivi strategici dellaFondazione: i progetti dovranno infatti contribuire alla tuteladell’ambiente, alla valorizzazione del capitale umano (in particolare dei giovani) o alla creazione di comunità coese e inclusive. 

La costruzione di queste partnership passerà, inoltre, dalla condivisione del metodo di lavoro. Il bando selezionerà infattiproposte nate, innanzitutto, da una attenta analisi dei bisogni sociali del territorio in cui enti non-profit e aziende si muovono. Le iniziative, della durata massima di 18 mesi, identificheranno quindi aree di intervento specifiche sulle quali concentrare glisforzi. Massima attenzione sarà infine data al raggiungimento dei risultati: i progetti dovranno infatti creare un impatto concreto e misurabile, rimanendo comunque sostenibili dal punto di vista economico.

Le vari fasi di vita degli interventi – dalla co-progettazione alla realizzazione operativa, fino alla raccolta finale degli esiti -offriranno preziose occasioni di arricchimento reciproco. “La nostra ambizione è favorire una contaminazione di idee, saperi e conoscenze che stimoli la crescita sia del mondo non-profit che del profit. Da una parte, gli attori del terzo settore possonosviluppare competenze imprenditoriali che li aiutino a realizzare programmi scalabili e di ampio respiro. Dall’altra, le aziendehanno l’occasione di confrontarsi con le necessità dei territori in cui operano, verificando l’impatto sociale dei loro prodotti eservizi”, conclude Manfredi.

 
 

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