Una targa per “mai più dimenticare”; la Lega, in piazza Cittadella, rende omaggio a Norma Cossetto

 
 

Ringrazio gli ospiti e tutti i miei colleghi del Consiglio Comunale che qualche mese fa, all’unanimità, hanno votato la mia proposta di deliberazione per la cittadinanza onoraria a Norma Cossetto, mettendo da parte il colore politico per un atto doveroso“. Con queste dichiarazioni si è aperta ufficialmente l’ideale “due giorni” dedicata alla memoria e al ricordo della giovane studentessa italiana istriana barbaramente uccisa dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito nei pressi della foiba di Villa Surani.

Oltre al “Giorno del Ricordo“, ufficialmente riconosciuto e celebrato ogni anno il 10 di febbraio, oggi alle ore 11 in piazza Cittadella un ulteriore gesto simbolico, politico e culturale omaggerà la memoria del tragico esodo istriano-dalmata della fine della II Guerra Mondiale: verrà inaugurata infatti una targa dedicata a Norma Cossetto.

Promotore e primo sostenitore della causa il consigliere comunale della Lega e Presidente della Prima Commissione Sicurezza Andrea Bacciga il quale nella giornata di ieri ha organizzato una conferenza stampa molto partecipata con ospiti illustri.
Diana Cossetto, parente di Norma, il giornalista Gian Antonio Stella, Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 Febbraio, l’avvocato Giuseppe de Vergottini, presidente di FederEsuli, il parlamentare europeo della Lega/Identità &Democrazia Paolo Borchia, il consigliere e onorevole Vito Comencini, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna e il professor Davide Rossi.

CHI È NORMA COSSETTO
Nasce il 17 maggio nel 1920 a Santa Domenica di Visinada, in Istria, un contesto storico complicato a forte trazione culturale italiana.
Studentessa fuori sede all’Università di Padova, sportiva appassionata, tira con l’arco e gioca a pallacanestro. Una ragazza dal carattere indipendente che diventerà, suo malgrado, il simbolo dell’immane tragedia delle Foibe.
Dopo l’Armistizio i nostri soldati e concittadini in molte zone si trovano senza controllo militare e politico alla mercé di chi ha voglia di esercitare violenza per svariate motivazioni. In Istria la situazione è complessa. Quando i partigiani della zona e gli slavi comunisti, legati a Tito, vanno a casa Cossetto vogliono prendere il padre di Norma, proprietario terriero, Podestà di Visinada per molti anni e segretario del Fascio locale prima della guerra, ma trovano la giovane. Viene ripresa e violentata ripetutamente dal gruppo, quindi gettata nella Foiba ancora viva. Dalla quel buco infinito di dolore e tristezza non uscirà mai più e quel che rimane a noi è l’esempio di una ragazza che non ha voluto cedere, per il suo forte senso di giustizia, di fronte a una minaccia forte. Nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le ha assegnato la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Norma Cossetto riassume tante storie – spiega Gian Antonio Stella –. Nel momento in cui subisce un sopruso, un delitto così spaventoso come la violenza di gruppo, accompagnato da insulti e risate, è una figura che da sola rappresenta tutto. E come lei tante altre donne e tanti altri uomini sono stati infoibati. La sinistra italiana ha molto da farsi perdonare perché è stata silente di fronte a queste vicende. Invece mantenere vivo il ricordo è opportuno e di dovere. Perché quando le cose si dimenticano può poi anche capitare che si ripetano”.

Paolo Borchia e Vito Comencini, all’unisono, sono intervenuti durante la conferenza per ribadire come i risultati importanti sulla giusta valenza della vicenda storica, per troppo tempo accantonata, non siano comunque sufficienti e le Istituzioni devono impegnarsi anche dal punto di vista amministrativo per la questione dalmata e istriana.

 
 

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