Per i quasi 4 mila bimbi veronesi nati dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020 ci sono altrettante nuove piante che saranno piantate e che cresceranno insieme a loro. È partita in questi giorni ‘Un albero per ogni nato’, la vasta campagna di riforestazione urbana avviata dall’Amministrazione, obbligatoria per legge come dirò in seguito, che, nel giro di qualche settimana, vedrà la piantumazione di 3.800 piante in diverse aree verdi del territorio comunale, per una superficie totale di 25.300 metri quadrati.
Senonché la società Rete Ferroviaria Italiana ha successivamente disposto l’occupazione temporanea non preordinata all’espropriazione dell’area comunale suindicata, per un periodo complessivo di 60 mesi salvo eventuale proroga, ai fini della corretta esecuzione dei lavori ferroviari ivi indicati riguardanti la realizzazione di una nuova tratta AV/AC Verona-Padova.
Il Comune di Verona pertanto a fronte della sopravvenuta indisponibilità dell’area originariamente individuata, ha individuato le seguenti aree verdi di proprietà comunali in sostituzione della precedente forestazione:
- Area Verde Rotonda Via Valpantena / Poiano – Ambito Territoriale Circoscrizione 8 – Foglio n. 86 mappali n. 980 e n. 984 ~ 3.000,00 m2.
- Area Verde Rotonda Via Valpantena / Quinto – Ambito Territoriale Circoscrizione 8 – Foglio n. 55 mappali n. 1640 (nord) e n. 1622, 1624, 1628 (sud) ~ 5.000,00 m2;
- Area Verde Via Brazze (Bosco Buri) – Ambito Territoriale Circoscrizione 7 – Foglio n. 338 mappale n. 167 (nord) e Foglio n. 312 mappale n. 34 (sud) ~ 9.500,00 m2.
- Area Verde di Strada Le Grazie – Ambito Territoriale Circoscrizione 5 – Foglio n. 369 mappali n. 906 (nord) e n. 1002 (sud) ~ 7.800,00 m2.
Ricordo che ad istituire l’obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato è stata la Legge n. 113 del 1992, che aveva lo scopo di incrementare le aree verdi cittadine e contrastare il disboscamento. I Comuni, stando al dettato della norma, devono dovevano (devono) provvedere, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente, a porre a dimora un albero nel territorio comunale.
A causa della scarsa applicazione da parte dei Comuni la norma è stata successivamente modificata dalla Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, che da un lato ne ha limitato il campo di applicazione limitando l’obbligo solo ai Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, dall’altro, l’ha ampliata inserendo l’obbligo della piantumazione anche in caso di adozione di un minorenne. Ha anche introdotto prescrizioni per la tutela degli alberi monumentali e ridefinito la Giornata Nazionale dell’Albero celebrata il 21 novembre allo scopo di valorizzare la tutela del patrimonio arboreo e boschivo italiano.
Ancora, la legge ha ridotto a 6 mesi il termine entro cui provvedere alla messa a dimora degli alberi, ha istituito il bilancio arboreo del Comune per il censimento e per la classificazione degli alberi piantati, nell’ambito del rispettivo territorio, in aree urbane di proprietà pubblica, da rendere noto da parte del Sindaco due mesi prima della scadenza naturale del mandato.
La messa a dimora, si legge nel testo, dovrebbe avvenire nella zona urbana e non extraurbana, se possibile, privilegiando aree particolarmente degradate o colpite da eventi dannosi naturali o dolosi, che abbiano recato nocumento all’ambiente stesso. Inoltre, per soddisfare l’interesse pubblico primario allo sviluppo del verde pubblico, il nuovo testo mira ad arricchire la previsione del bilancio arboreo annuale con l’inserimento non solo degli alberi piantati in ragione della nuova nascita o del decesso precoce, ma anche di quelli tagliati o eradicati, così da rendere evidente la valutazione ponderata sullo sviluppo del verde.