I dati diffusi ieri da Federalberghi-Confcommercio sulla base di un’analisi delle presenze turistiche nazionali del mese di giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono decisamente preoccupanti: i segni sono tutti negativi e riguardano le presenze in generale (-80,6%), le presenze degli stranieri (-93,2%) mentre sono in calo anche le presenze italiane su cui si contava molto (-67,2%). Previsioni negative anche per luglio.
La situazione, per Verona città, è molto pesante, con un calo vicino all’80% per il centro storico; un po’ meglio la zona di “Cintura”. Lo sottolinea il presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Verona Giulio Cavara. “Paghiamo lo scotto della mancanza di eventi e in particolare della stagione lirica, l’estate senza Arena, o comunque con spettacoli molto ridimensionati, è un’estate da dimenticare: non ci sono prenotazioni e molti alberghi restano ancora chiusi, in attesa di tempi migliori. Quelli che ci sono, si barcamenano con pochissime presenze e prezzi decisamente inferiori alla media del periodo”. Un presente drammatico e prospettive molto incerte: “Non si vede la luce in fondo al tunnel e la notizia della cancellazione di Marmomac costituisce una ulteriore mazzata sulle speranze della nostra categoria. La situazione a Verona è particolarmente grave e pesante”, conclude Cavara.
Il trend del Lago di Garda viene esaminato dal presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni: “La situazione della stagione turistica sul Lago di Garda non si può definire favorevole. Non abbiamo dati ufficiali ma ci basiamo sullo scambio di informazioni tra colleghi albergatori e soprattutto sui dati che ci ha fornito il nostro partner H-Benchmark, una piattaforma web che permette l’acquisizione, l’aggregazione e l’analisi comparativa di una serie di dati sull’andamento del mercato turistico. Secondo questi dati il mese di giugno ha registrato una flessione del 70% rispetto alle prenotazioni di giugno 2019, e i primi 8 giorni di luglio una flessione del 55%. Si tratta di un calo molto importante anche se ci teniamo a segnalare che il trend da inizio giugno ad oggi è in leggera crescita”.
“Durante gli ultimi fine settimana – aggiunge De Beni – si è notato del movimento sulle nostre località, è vero, ma si tratta per lo più di un turismo di vicinanza e troppo concentrato. I picchi delle prenotazioni si hanno infatti nei weekend quando si raggiunge e spesso si supera il 50% di occupazione, segno che anche il mercato interno è ripartito e sta rispondendo in maniera positiva. Altra nota positiva riguarda la fiducia che ci viene accordata dai turisti stranieri che, seppur in numero minore rispetto agli altri anni, tornano a prenotare sul lago: tra giugno e inizio luglio, infatti, oltre il 70% dei nostri ospiti proveniva dal Nord Europa; circa 6 su 10 sono tedeschi, ma ci sono anche austriaci, svizzeri e belgi”.
“Fare una previsione dell’andamento della stagione è impossibile – conclude De Beni – innanzitutto perché ci sono troppe variabili da valutare, tra cui quella meteorologica, poi perché le persone stanno prenotando molto a ridosso della data. Per i weekend, ad esempio, si prenota la settimana stessa. Per le settimane o i giorni feriali si prenota invece un po’ prima, ma sempre abbastanza a ridosso della stay date. In generale comunque per le prenotazioni dei prossimi tre mesi il calo, ad oggi, è di circa il 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.