Truffa ai danni di anziani secondo il metodo del “cavallo di ritorno”

 
 

Nel mese di giugno 2024, una serie di eventi delinquenziali hanno turbato la tranquillità della bassa veronese ma grazie ad una un’operazione investigativa condotta dai Carabinieri della Stazione di Gazzo Roncanova i responsabili sono stati individuati e assicurati alla giustizia. Nello specifico, la scorsa settimana, due giovani, un 23enne, italiano di Zevio (VR) e un 27enne, italiano di Belfiore (VR), sono stati arrestati dai Carabinieri in esecuzione a un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Verona, su richiesta della locale Procura della Repubblica, poiché gravemente indiziati di aver compiuto, in concorso tra loro, furto, truffa ed estorsione ai danni di un 65enne del luogo, serie di atti criminosi che avevano fruttato ai predetti oltre circa 5.000 euro.

L’incubo della vittima è iniziato in seguito a un sinistro stradale provocato di proposito dai due giovani nel mese di giugno 2024. L’incidente, avvenuto in un comune della Bassa Veronese, è stato orchestrato dai malfattori che, con modi gentili e persuasivi, hanno poi convinto l’automobilista ad affidargli immediatamente l’autovettura incidentata con la scusa di farla riparare in brevissimo tempo presso un’officina di loro riferimento. Tuttavia, tale officina si è rivelata essere inesistente e i rei, dopo essersi nel frattempo impossessati del veicolo senza alcun titolo e averlo nascosto, hanno dapprima tentato di ingannare la vittima inviandogli bollettini di pagamento con loghi e intestazioni fallacie rappresentandogli la pendenza di falsi gravami amministrativi, per poi mettere in atto la tecnica del “cavallo di ritorno” minacciando l’uomo, oramai accortosi di essere stato truffato, di non restituire e addirittura demolire il mezzo – al quale era sentimentalmente legato dopo vari sacrifici per comprarlo – se non avesse pagato le somme richieste. Spaventato dalle intimidazioni, l’uomo ha versato ai due giovani circa 5.000 euro prima di decidere di denunciare l’accaduto alle autorità, senza contare i verbali di sanzione amministrativa ricevuti a seguito di violazioni stradali, alcune delle quali commesse nel frattempo addirittura in Germania proprio dai due giovani.

 

La denuncia contro ignoti ha dato il via a un’accurata indagine da parte dei Carabinieri che, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Verona, hanno raccolto nel tempo gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due sospettati. La solidità e le risultanze dell’impianto investigativo hanno trovato piena condivisione da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verona che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due giovani: il primo è stato arrestato presso la propria abitazione, mentre il secondo, qualche giorno dopo, presso  l’Aeroporto di Verona-Villafranca “Valerio Catullo” al momento del suo rientro da Francoforte in Italia, al termine di un’accurata attività effettuata in collaborazione con il personale della locale Polizia di frontiera. 

Le indagini proseguono per verificare eventuali ulteriori episodi riconducibili ai due arrestati, che ora dovranno rispondere delle loro azioni. L’operazione rappresenta un ulteriore successo nella lotta contro i reati predatori condotta dai militari appartenenti alla Compagnia Carabinieri legnaghese, sottolineando l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.