Credo che, da parte della Provincia, sarebbe un atteggiamento suicida ignorare le conseguenze del Decreto Madia attualmente in fase di approvazione definitiva in Senato: infatti nel testo è previsto che tutti gli affidamenti effettuati senza gara deliberati dopo l’1/1/2016 subiranno un taglio dei corrispettivi dal Fondo Nazionale Trasporti del 15%: per ATV sarebbero oltre 4,5 milioni di euro in meno all’anno.
Comunque l’indirizzo della Provincia di Verona in materia rivolto all’indizione della gara è cosa nota, testimoniata dal fatto che tutte le delibere provinciali dal 2012 in poi vanno in questa direzione. Pertanto il principio di coerenza dell’attività amministrativa imporrebbe anche oggi il mantenimento dello stesso indirizzo, cosa che non avviene adducendo motivazioni difficilmente sostenibili, in primo luogo la mancanza di tempo.
Ricordo in proposito che due recenti sentenze del Consiglio di Stato riguardanti l’affidamento del servizio di trasporto pubblico in Toscana e a Venezia hanno punito l’inerzia della stazione appaltante. Aggiungo che è impossibile ritenere che l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato possa accettare come valida la motivazione della mancanza di tempo, anche alla luce del recente studio dell’Antitrust che individua una delle principali cause della scarsa efficienza del sistema di trasporto pubblico locale proprio nel fatto che molte aziende mantengono una gestione in house e quindi scarsamente competitiva.
E ancora in merito alla carenza di tempo, va detto che tale inconveniente sarebbe stato a suo tempo facilmente superabile – sull’esempio di quanto fatto nel dicembre 2014 dalla Provincia di Padova – pubblicando un avviso di preinformazione subito dopo aver deliberato la proroga del servizio ad ATV per 24 mesi.
Quanto alla mancanza di informazioni circa la data di entrata in servizio del filobus e delle sue caratteristiche, addotta come motivazione che renderebbe impossibile indire una gara, tale questione è facilmente superabile con l’inserimento nel bando, da parte della stazione appaltante, degli impegni assunti già nel 2010 da ATV per la gestione del filobus.
D’altra parte è facile notare come negli ultimi anni in molti casi, tra cui a Milano e a Brescia, siano state indette e portate a termine gare per l’affidamento del servizio mentre era in itinere la realizzazione della metropolitana. All’estero poi, il fatto di realizzare gare in presenza di infrastrutture in costruzione è normale prassi.
Per quanto riguarda invece l’aspetto occupazionale, dice bene il Presidente Pastorello quando afferma che scegliendo l’in house sono a rischio i posti di lavoro nelle società subaffidatarie. In caso di gara invece basterebbe mettere in campo una ATI tra ATV e le società subaffidatarie per scongiurare, in caso di aggiudicazione ogni rischio per i posti di lavoro.
Anche nel caso di aggiudicazione da parte di un’azienda diversa da ATV, la cosiddetta clausola sociale, pur non azzerando l’autonomia decisionale di quest’ultima sul fronte occupazionale, impone comunque che venga garantito l’utilizzo di tutti i dipendenti delle società uscenti compatibilmente con l’organizzazione aziendale.
E visto che in ATV oggi l’utilizzo del personale è ottimale, è difficilmente ipotizzabile il rischio di mancate riconferme.
Quello che manca del tutto nell’analisi del Presidente Pastorello sono i potenziali danni economici a carico di ATV in caso di passaggio allo “in house providing”, in termini di perdita di fatturato e potenziali richieste di danni per l’impossibilità di mantenere gli impegni assunti con la partecipazione alle gare oggi in corso, così come descritto dalla relazione tecnica presentata dall’Azienda.
Per concludere, appare evidente come il mancato svolgimento di atti propedeutici alla gara, come l’avviso di preinformazione, sembra riconducibile al preciso disegno originario di portare ATV verso l’affidamento in house, impressione avvalorata anche dalla bozza di statuto predisposta in questo senso dalla Provincia già nel 2014.
La vera domanda quindi è questa: a che titolo i dirigenti della Provincia hanno stilato una bozza di statuto mirata all’affidamento in house proprio nel periodo tra la decadenza del vecchio Consiglio Provinciale e l’elezione del nuovo?
Il reale obiettivo, come dichiarato anche dai tecnici della Provincia anche nel corso delle recenti commissioni, appare dunque quello di ridimensionare l’Azienda azzerandone la capacità di competere sui mercati fuori provincia, dimenticando forse che proprio la capacità di innovare e di mettere in campo nuovi servizi dentro e fuori il bacino veronese è stata quella che ha permesso ad ATV di raggiungere livelli di produttività tra i più alti in Italia.
E forse non a caso proprio tale capacità competitiva dell’Azienda è stata addotta dal Sindaco di Padova come motivo per bloccare la gara nel bacino della sua città, cui ATV avrebbe potuto partecipare.