All’inizio della nostra gestione, abbiamo trovato la Fondazione Arena con 17 milioni di perdita, eredità della gestione Zanotto di centrosinistra e del sovrintendente Orazi.
Dopo nove anni il debito è salito a 24 milioni, ma bisogna ricordare che negli ultimi 2 anni sono calati i contributi pubblici di circa 7 milioni di euro, praticamente la differenza tra il debito del 2007 e l’attuale: una situazione quindi aggravata dalla mancanza dei finanziamenti di Stato, Regione e Provincia.
Di fronte a questo, oltre ad essere intervenuti con contributi straordinari di Comune, Agsm e altre istituzioni della città, abbiamo cercato un dialogo con i sindacati per riequilibrare i conti, proponendo un buon accordo per i lavoratori.
Mentre da parte della Cisl c’è stato fin dall’inizio un atteggiamento sensato ed equilibrato, seguito poi dalla Uil, la Fials, dichiaratamente vicina ai grillini, ha fatto invece scelte irresponsabili, così come parte della Cgil, preferendo politicizzare la questione, anziché pensare all’interesse dei dipendenti; questi sono stati ingannati con la falsa promessa che la nomina di un commissario avrebbe fatto andare diversamente le cose.
Si è arrivati così alla bocciatura di un buon accordo, al conseguente arrivo del Commissario, il quale non ha potuto fare altro che rendere più pesante la proposta verso i lavoratori, perché passando il tempo la situazione è via via peggiorata. Il dr. Fuortes ha quindi ribadito la linea precedentemente tracciata dal Consiglio d’Indirizzo: o firma dell’accordo o messa in liquidazione dell’ente.
Stavolta anche Fials e Cgil hanno aderito e sostenuto la proposta, peccato che i dipendenti abbiano nel frattempo dovuto pagare il prezzo dei loro giochini politici.