Intervistato ieri da Sky Tg24, Flavio Tosi – affiancato dalla compagna e candidata alla carica di sindaco Patrizia Bisinella – ha dichiarato: «Sono convinto che i 200mila veronesi che l’11 giugno andranno alle urne non voteranno Patrizia Bisinella perché è la morosa di Tosi, ma se li saprà convincere, dimostrando di poter essere competitiva come sindaco. Abbiamo fatto una scelta di continuità, si ricandidano nove assessori su dieci, 19 consiglieri comunali stanno dalla stessa parte, quindi significa che l’amministrazione comunale uscente si ripresenta». La senatrice Bisinella ha sottolineato: «I nomi a disposizione erano tanti, ma la scelta è stata fatta in base alla competenza, non certo per motivi personali, i veronesi valuteranno le mie capacità. Vorrei che i veronesi lo capissero che sono candidata per meriti propri. Chi mi conosce e conosce il mio percorso e la mia serietà, non mi attacca. E a quelli che fanno politica con gli insulti non rispondo nemmeno, si qualificano da soli».
«Gli statunitensi – ha riopreso Tosi – non hanno votato Hillary Clinton perché era la moglie del presidente, l’hanno votata o non votata, per le sue capacità, per come si pone, per la sua esperienza». Sulla nuova e contestata legge, in discussione in Parlamento, sulla legittima difesa, così ha commentato: «Una legge nata male, ed è stato fatto un pasticcio per mediare e quindi ne è uscita questa cosa, che di notte ci si può difendere e di giorno no. Io ho una pistola sul comodino, ma non perché sono per il far west, ho le inferriate e l’allarme e spero che nessuno mai mi entri in casa, come spero di non dover sparare a qualcuno. Se qualcuno però mi entra in camera di notte, devo difendermi, me e lei… Il problema è a monte: dovrebbe esserci una norma che dice che, se vai a rubare a casa di qualcuno, fai cinque anni di galera e te li fai tutti. Se lo fai la seconda volta ne prendi venti, e li fai tutti. Vorrei vedere quanti andrebbero a rubare». Dello stesso parere Bisinella: «Non mi piace questo testo, lo trovo inadeguato. Non chiarisce l’aspetto principale, che è dare certezza alle persone che, se vengono aggredite a casa loro, non devono passare guai giudiziari per dimostrare di essersi difesi, la difesa è sempre legittima…».
Circa la possibilità di fondare un nuovo partito di centrodestra, «Se tutti noi come centrodestra, anziché continuare a dividerci, ci mettessimo insieme e avessimo l’intelligenza di proporci uniti, allora l’elettorato moderato di centrodestra pragmatico ci voterebbe, perché direbbe che è nato un soggetto politico credibile. Se ti presenti sparpagliato in quindici formazioni non ti vota nessuno, perché non sei credibile. Adesso mi candido a Verona e resterò qui, perché mi sono presa questo impegno… In passato ho già rinunciato al Parlamento europeo e al Consiglio regionale».
Infine sul referendum per l’autonomia del Veneto che si svolgerà il 22 ottobre, la candidata dice: «Voterò sì, anche se è tutta fuffa perché non avremo né più risorse né più competenze». Voterà sì anche il sindaco uscente: «Ma sapendo che avremo speso 14 milioni per fare il più costoso sondaggio della storia».