Cinema a tre euro.
È questa la proposta della Regione Veneto, in collaborazione con 43 sale tra le 80 attive sul territorio.
“Giovani al cinema” è il progetto varato dall’ente assieme ad AGIS ed ANEC delle Tre Venezie che prevede un mini-abbonamento a 15 euro per gli under 35 il quale consente di visionare cinque film nell’arco di cinque mesi.
A presentarlo è stato l’assessore alla cultura della Regione Cristiano Corazzari: “Vogliamo promuovere la frequentazione delle sale cinematografiche che vivono una situazione molto critica, drammatica, legata alla socialità. Il filo si è spezzato durante il Covid19, le abitudini sono cambiate, i frequentatori abituali delle sale sono sempre meno, ragione per cui vogliamo fare un gran lavoro di stimolo per sostenere l’attività delle nostre sale, in ottica di crescita complessiva della comunità”.
Corazzari si è espresso anche sul valore aggiunto di andare al cinema: “Frequentare una sala non rappresenta solo un momento in cui si condividono emozioni legate al film, ma anche una scelta fortemente partecipativa, un valore di carattere culturale e di crescita della comunità. Le nostre sale sono luoghi della produzione culturale, un valore aggiunto che va riconosciuto anche rispetto alle nuove forme tecnologiche come le piattaforme di distribuzione film. Al cinema va attribuito un valore distinto, diverso, perché sono momenti di crescita complessiva”.
Infine, una nota riguarda le modalità di fruizione: “Il cinema è un’arte perché c’è una qualità legata al suo mondo, che non è la stessa di un tablet o uno smartphone. Per questo le nostre sale vanno preservate, assieme agli aspetti come emozioni e magia che regalano quei luoghi”.
L’iniziativa individua un’età di riferimento che si è “distaccata” dal cinema: “Dobbiamo guardare al futuro, 15 euro permettono di vedere cinque film nelle 43 sale convenzionate, diffuse in tutte le province, con 10mila abbonamenti a disposizione, per un investimento complessivo da parte della Regione di 170mila euro. È un investimento dovuto nei confronti del settore”.
Un accordo importante anche per la presidente di Fice triveneta Giuliana Fantoni: “La nostra attività è sostenuta dai soli cinefili, i nostalgici, persone che hanno già un’affezione al cinema. Ma una grossa fascia invece ha perso l’abitudine, c’è un atteggiamento sporadico, si ricorda del cinema quando esce un film che cattura l’attenzione, il pubblico subisce più ‘l’umore’“.
Per questo, puntare sui giovani permetterà di puntellare quella fascia d’età più a “rischio”: “Vorrà dire curare il cinema creando una fascia nuova per il pubblico di domani, ma lo possiamo fare solo se intercettiamo le persone e ce le teniamo strette. Con questo abbonamento l’auspicio è di portare al cinema i giovani, che probabilmente sfrutteranno l’occasione per vedere anche film che magari non sarebbero venuti a vedere“.
Serve quindi un cambio ‘culturale’: “Il cinema riparte da un’educazione di quel tipo, facendo scoprire una passione con un prezzo vantaggioso, perché si sa che i tre euro non garantiscono la sostenibilità delle sale, tra bollette e utenze. Ricordo che il titolo può essere usato solo nominalmente e solo nella struttura prescelta, ci auguriamo di concludere a metà dicembre le 10mila tessere erogate”.
Da ultimo, il dirigente dell’Agis Triveneto Marco Sartori ha concluso: “Ad oggi ci sono 80 strutture attive, non schermi, ma sale. Siamo rientrati nel ‘Decreto Aiuti‘, ma oggi non basta più una programmazione basata sulla cultura o altro, bisogna esser attivi, con strumenti di marketing adeguati, per questo la qualità del prodotto è preziosissima“.