Giovedì 25 ottobre alle 21, nell’ambito di Theatre Art Verona – rassegna che vede l’arte contemporanea uscire dalla fiera ed entrare nel tessuto della città “incontrando” il teatro e la danza – andrà in scena al Piccolo Teatro di Giulietta – Foyer del Teatro Nuovo un evento di rilevanza internazionale, lo storico dittico ispirato a due testi di Juan de la Cruz, nei due celeberrimi allestimenti di Lenz Fondazione: “Canciones del Alma” e “Fábrica Negra“.
Entrambe le pièce, apprezzatissime dalla critica, sono interpretate da Sandra Soncini,
storica attrice e danzatrice dell’ensemble guidato da Maria Federica Maestri e da Francesco
Pititto.
Il dittico di Juan de La Cruz è un importante tassello di un complesso progetto
di creazioni performative e visuali contemporanee, che in una convergenza estetica tra
fedeltà al testo, radicalità visiva della creazione ed estremismo concettuale, riscrive, in
messinscene visionarie, tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità.
Canciones del Alma si propone come «investigazione del sentiero obscuro di Juan de la
Cruz (1542-1591) sulla “conoscenza sperimentale di Dio”: l’esperienza della nudità e del
vuoto, dell’oscurità e del divino praticate dall’attrice si sviluppa in uno spazio di
rappresentazione ristretto, costringendola a mutazioni continue». Un corpo squassante e
squassato – ha scritto Giuseppe Distefano su Artribune – posseduto dal furore mistico: è
quello della straordinaria attrice-performer Sandra Soncini, un corpo coreografico che,
piantato a terra, possiede la leggerezza e la gravezza di una presenza tumultuosa anelante
al divino. Si muove in equilibrio sulla lunga striscia bianca disegnata sul pavimento e
illuminata da un taglio di luce lineare. È prima accovacciata in una figurazione che ricorda le
forme pittoriche di Bacon, poi si rivela disarticolando mani e membra, alzandosi lentamente,
a scatti, muovendosi in una danza frenetica con spasmi muscolari che tradiscono quella
tensione del corpo verso l’estasi».
Fábrica Negra è, scrive Franco Acquaviva su Sipario, «una meditazione scenica ardua,
ermetica, vigorosa, rigorosa, priva di orpelli, che costringe la performer a una notevole
concentrazione e ne rivela la generosità. Sandra Soncini ha un’esperienza
solida di danzatrice-attrice e si vede: le sequenze di movimento evolvono per nodi e
scioglimenti difficili, che richiedono perizia, controllo, abbandono».
Biglietti – Posto unico non numerato 12 euro, ridotto 10 euro.