Tezenis: Dottor Jekyll o mister Hyde?
Si è giocato questa sera il match tra OraSi Ravenna e Tezenis Verona. Dopo i primi 20 minuti di grande livello che vedono i gialloblù avanti nei due quarti, i gialloblù calano drasticamente il negli ultimi 20 minuti, arrivando alla sconfitta dei gialloblù contro Ravenna.
Risultato finale Ravenna-Tezenis 78-70
Partita salda in comando della Scaligera Basket Verona per i primi due quarti dove il gioco è lucido. Purtroppo non è cosi negli ultimi due dove non riusciamo a ingranare marcia e veniamo sorpassati, con Ravenna che viene trascinata dai suoi due grandi americani.
Spunti buoni e spunti cattivi, ora toccherà a coach Luca Dalmonte e la squadra a capire se essere Dr.Jekyll o Mr.Hyde. Queste le parole dell’allenatore Dalmonte, che al termine del match ha dichiarato:
“Nei primi venti minuti abbiamo avuto la lucidità di creare le situazioni che avevamo deciso di creare, anche con errori ma convinti nell’andare a cercare le situazioni di vantaggio. E questo ci ha sempre dato un flusso offensivo positivo. Nel secondo tempo Ravenna ha alzato l’intensità difensiva e questo ci ha portato subito fuori dai binari dell’esecuzione, così siamo andati a creare delle situazioni non nostre assolutamente non avvicinabili a quelle del primo tempo. Abbiamo permesso a Ravenna oltre a migliorare la sua aggressività difensiva, per cui eravamo pronti perché in casa ha dimostrato di poterlo fare, di fare anche delle scelte tattiche cambiando contro Brkic e noi non abbiamo avuto la sufficiente lucidità per andare a cercare dei vantaggi che i cambi portavano di conseguenza.
Questo ha consentito a Ravenna di entrare in partita prima emotivamente e poi numericamente e tatticamente, mentre noi non abbiamo mantenuto quella lucidità venuta a scemare anche in certi episodi difensivi gratuiti in cui noi siamo stati troppo passivi senza giocare con la sufficiente aggressività. Intendo dire che, indipendentemente da regole o non regole, c’è anche il come produrre le regole. La troppa passività ci è costata uno contro uno facili e gratuiti e situazioni di post-basso che hanno prodotto punti. Tutto questo, parallelamente al nostro scemare dal punto di vista offensivo, ha fatto sì che perdessimo le maniglie sulla partita dalla fine del terzo quarto fino alla fine.
Finisco dicendo che noi possiamo giocare a certe condizioni e che la condizione numero uno è che abbiamo bisogno di tutti i giocatori e c’è inoltre bisogno che tutti siano pronti. Detto questo, ci deve servire da lezione questa partita per porci al prossimo appuntamento con Chieti in una maniera del tutto diversa.
La differenza fra primo e secondo tempo? Io azzardo un’ipotesi. Mi sembra che quando tutto vada bene ci sia un certo trend, nei momenti di difficoltà invece la tendenza è quella di pensare troppo dentro a se stessi e poco alla squadra. Questo produce dalle piccole crepe a delle voragini. E porta a dei blackout, come li chiamate voi, che diventano difficilmente arginabili. Perché se c’è un modo di pensare unico allora il potere di intervento è “ics”, ma se il modo di pensare è assolutamente disgregante il potere di intervento è notevolmente inferiore. Credo debba esserci una doverosa presa di posizione e senso di responsabilità da parte dei giocatori, appartiene a loro il voler stare insieme e non disgregarsi. Sarà compito mio far sì che di fronte ad un’analisi ci si prenda delle responsabilità».
Appuntamento domenica (palla a due alle 18) si torna all’Agsm Forum per la partita con la Proger Chieti.
Tabellini: Robinson 14, Boscagin 12, Brkic 10, Frazier 8, Pini 6, Portannese 6, DiLiegro 6, Totè 5, Basile 3, Rovatti n.e
Articolo di Pietro Zorzi