Sono 120 mila, al 31 dicembre 2023, gli enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) con circa 2 milioni e mezzo di volontari. È stato presentato, mercoledì 29 maggio presso la sede di Unioncamere a Roma, il Primo Rapporto sul RUNTS. Istituito nel 2021 presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il Registro è lo strumento che attesta la piena trasparenza degli enti del terzo settore attraverso la pubblicità degli elementi informativi che vi sono iscritti
Al 31 dicembre 2023 erano 120mila gli Enti del Terzo settore iscritti al RUNTS, dato in continua crescita se si considera che al 2 giugno 2024 gli ETS iscritti al Registro Nazionale sono arrivati a quota 126.431. Iscriversi conviene: apre a opportunità economiche, a partire dall’accesso al 5×1000, migliora i rapporti con la PA, consente un maggiore accesso a fondi. Soprattutto (almeno per me) consente una inarrivabile pubblicità e messa in trasparenza degli enti che sono elementi centrali per rafforzare quell’imprescindibile legame fiduciario che questo settore deve avere con tutte le parti coinvolte, cittadini, decisori politici e istituzioni, base fondante per la crescita sociale e solidaristica delle comunità.
Dei 120mila enti registrati nel RUNTS la prevalenza è rappresentata dalle Associazioni di promozione sociale (oltre 52mila, pari al 43,7%), seguono le Organizzazioni di volontariato (circa 37mila, pari al 30,7%) e le Imprese sociali (quasi 24 mila, pari al 19,9%). Complessivamente, quindi, queste tre tipologie di ETS rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati.
Dal Registro risultano più di 2,5 milioni i volontari che prestano la propria opera negli ETS, la maggior parte dei quali operanti nelle OdV (65,5%, circa 1,7 milioni) e nelle APS (23,9%, oltre 600mila unità). A questi si aggiungono quasi 55 mila lavoratori, concentrati per il 43,3% nelle OdV, 27,5% nelle APS e 26,4% negli Altri enti, mentre nelle Imprese sociali si stima ci siano quasi 470mila lavoratori.
Il 5×1000 rappresenta una straordinaria opportunità di finanziamento per il Terzo Settore: il 40,4% degli Ets (senza contare le imprese sociali) ha dichiarato di essere accreditato al 5×1000, il dato più elevato si riscontra negli Enti filantropici (73,3%), Reti associative (71,4%), Altri enti del terzo settore (61,0%) e OdV (48,3%).
Se la concentrazione di Ets è elevata nel Mezzogiorno (31,6%), seguito da Nord-Ovest (23,3%), Centro (23,2%) e Nord-Est (21,9%), i dati rapportati alla popolazione residente evidenziano una presenza relativa più significativa nell’Italia orientale (237,6 Ets per 100mila abitanti) e in quella centrale (227,6), con il Mezzogiorno a seguire (190) e infine il Nord-Ovest (176,4). Le prime tre posizioni sono occupate da Bolzano (433,6 enti ogni 100mila abitanti), Rieti (362,9) e Trento (350,6), seguite da Firenze, Terni e Biella (con valori compresi tra i 309,5 e i 301 enti ogni 100mila abitanti). Solo una provincia del Sud è presente nelle prime dieci: Isernia, con 295,3 enti ogni 100mila abitanti.
Il 26,5% degli enti opera in “attività ricreative e di socializzazione” mentre altri ambiti particolarmente rappresentativi sono “assistenza sociale e protezione civile” (23,2%) “attività culturali e artistiche” (19,8%) e “Sanità” (13,1%).
Per quanto riguarda le imprese sociali i principali settori di operatività sono “assistenza sociale e protezione civile” (48,7%), “sviluppo economico e coesione sociale” (30,7%) e “istruzione e ricerca” (10,1%).
Il Rapporto evidenzia il problema delle competenze oggi sempre è più necessarie (determinanti) per assicurare continuità ai progetti. È il segno della migrazione di un concetto di associazione legata al passato con quella attuale. Per il 58,5% degli Ets risulta fondamentale sviluppare competenze di progettazione, soprattutto per l’accesso ai bandi pubblici e reperimento fondi. A seguire vengono segnalate le competenze per la gestione della comunicazione e dei social media (37,9%). Seguono competenze tecnico-operative (32,4%) e relazionali (27,3%).
Per quanto riguarda il Comune di Verona sono 635 gli enti iscritti alla data del 2 giugno 2024, così composta: 285 APS, 162 OdV, 118 Imprese sociali, 68 altri ETS e 2 Enti filantropici.
Ricordo che dal 12 dicembre 2023 il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore è accessibile liberamente da qualunque cittadino: per farlo non è necessari loggarsi. Alla pagina dedicata di Servizi Lavoro, attraverso la funzione “Ricerca enti”, è possibile, avviando una ricerca su tutti gli Enti iscritti al RUNTS, consultare ed approfondire i dati di inquadramento dell’ente, le attività svolte, le cariche, il numero di dipendenti e volontari, l’iscrizione al 5 per mille, la nomina di eventuali organi di amministrazione, controllo e revisione, ma anche scaricare documenti quali atto costitutivo, statuto, provvedimento di iscrizione, bilancio, eventuale bilancio sociale o rendiconti di raccolte fondi… .
Chiunque può dunque consultare le informazioni presenti nel RUNTS che, così come per il registro delle imprese, diventa uno strumento di pubblicità e trasparenza, in linea con la logica con cui è stato concepito.
Alberto Speciale
Qui il link alla registrazione dell’incontro di presentazione
Qui il link al Rapporto 2024 sul registro unico nazionale del Terzo settore
Qui il link alle slide di sintesi dei dati