Un cittadino coscienzioso, testimone di un’intrusione, decideva di allertare la Centrale Operativa della Questura che prontamente inviava sul posto la pattuglia di zona.
Egli, infatti, stava dormendo accanto alla moglie quando, intorno alle ore 2.00 di lunedì notte, veniva svegliato da un forte rumore proveniente dalla finestra della camera da letto. Insospettito, si avvicinava al vetro e notava un individuo con giubbino scuro e capo coperto all’interno della proprietà dei vicini, intento a manomettere la grata in ferro che bloccava l’accesso ai giardini di pertinenza delle abitazioni circostanti.
Gli agenti, giunti nella limitrofa via Podgora, distante circa 50 metri dal luogo dell’effrazione, riuscivano ad identificare il malvivente che, accortosi dei poliziotti, si dava alla fuga.
Lo stesso, dopo un rapido inseguimento, veniva bloccato e sottoposto a perquisizione personale dalla quale risultava in possesso di arnesi atti allo scasso, tra cui un trancino di circa 15 centimetri nascosto nella tasca destra del giubbotto e un cacciavite di 20 cm occultato nella tasca sinistra.
Oltre a questi, veniva ritrovato anche un paio di guanti in lattice celato all’interno della scarpa destra.
L’uomo, identificato per H.A., trentenne moldavo, veniva pertanto tratto in arresto per il reato di tentato furto aggravato e associato presso le celle di sicurezza della Questura in attesa del giudizio direttissimo.
Il giudice, ieri mattina, dopo la convalida dell’arresto, ha condannato l’imputato a due anni di reclusione e 500,00 euro di multa, ordinando che l’esecuzione della pena rimanga sospesa.