Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Napoli, match valido per la 1a di Serie A Enilive 2024/25, e in programma domani, domenica 18 agosto, alle ore 18.30, allo stadio ‘Bentegodi’.
Mister, come si immagina l’esordio in campionato? “Non vedo l’ora, aspetto questa partita da tanto, stiamo lavorando per arrivarci al massimo. Dal punto di vista della motivazione c’è poco da aggiungere. È una partita dal fascino incredibile, che per noi arriva dopo una difficoltà che abbiamo avuto, dobbiamo avere una reazione. C’è tanto entusiasmo, voglia, fiducia. Vogliamo fare il nostro percorso, che sarà lungo ma nel quale ogni settimana lavoreremo per aggiungere qualcosa per alzare il livello”.
Nel Napoli Osimhen domani non ci sarà, nel Verona invece ci sarà Frese? “Osimhen non c’è, ma ce ne saranno altri forti. Frese sta meglio, è rientrato in gruppo mercoledì. Non è al top, ma tra i giocatori che sono arrivati è il più pronto dal punto di vista tattico. Sarà in campo. Penso sia un ragazzo che potrà darci tanto, ha una buona fase difensiva, ma anche un’ottima offensiva. In futuro potrà essere uno dei nostri punti di forza”.
Sarà fondamentale avere domani un altro approccio rispetto a quello visto contro il Cesena… “Per noi quella partita è stata un’opportunità per crescere, per capire i nostri errori. Se non siamo supportati al massimo dall’aspetto emotivo e da quello fisico non andiamo lontano. L’approccio deve e sarà sicuramente diverso, le motivazioni sono diverse. Nessun dramma per la partita contro il Cesena: può rappresentare un momento in cui prendere uno schiaffo e poi andare più forte”.
Tengstedt, Mosquera, chi gioca domani in attacco? “Penso che Tengstedt sia un giocatore che fa parte di quei calciatori arrivati per alzare il nostro livello. Non è una scommessa, è un giocatore importante. In campo devono andare i migliori”.
È preoccupato dopo la partita vista contro il Cesena? Se l’aspettava? “Non me l’aspettavo ma non sono preoccupato. Sono film già visti nel calcio, cose che succedono, soprattutto a un gruppo in costruzione dal punto di vista dell’amalgama, della coesione. Stiamo lavorando per diventare un gruppo solido, cosa che non si è vista contro il Cesena. Dopo la partita mi è scattata la necessità di lavorare in settimana non solamente sull’intensità, ma anche sull’aspetto morale, sul cuore di questa squadra. Un tempo si può sbagliare, non bisogna esagerare, ma senza l’aspetto emotivo non si va da nessuna parte. I ragazzi devono andare in campo per aiutarsi l’un l’altro. Nel momento in cui la squadra è ancora un cantiere aperto ci stanno degli alti e bassi, la bravura sta nel far tesoro di quello che è stato e fare meglio”.
La difesa alta non ha funzionato a dovere… “Se prepari una partita in cui ti immagini di dominare il gioco – cosa che abbiamo fatto anche se avremmo potuto farlo meglio – quando hanno la palla gli avversari devi pressare, essere aggressivo. È successo questo, è mancata la pressione sulla palla. Poi ci è mancata anche l’esperienza, c’è stata poca coesione dei reparti stessi, ma senza pressione sulla palla bisogna scappare prima. Siamo stati inesperti, poco lucidi, ma anche poco aggressivi. Se si vuole fare un calcio d’attacco, cosa necessaria in quella partita non in tutte – ogni partita ha le sue caratteristiche – bisogna essere aggressivi. Sette giorni prima contro una squadra secondo me più forte del Cesena avevamo fatto un’ottima figura. Va capito quello che è successo per non ripetersi più”.
Conte ha parlato di un Napoli ancora in costruzione, è un buon momento questi per affrontarli? “Non mi interessa parlare del Napoli, a loro pensa il loro allenatore, che è uno dei migliori al mondo e allena una grande squadra. Hanno avuto le loro difficoltà, noi le nostre, forse entrambi siamo alla ricerca di una quadra. Bisogna avere equilibrio, essere chiari quando si comunica. Per salvarsi quest’anno serve fare un’impresa, l’ho detto con il Direttore quando sono arrivato. Bisogna quindi passare dalle difficoltà, con il lavoro però si può fare tanto. Io credo ciecamente nella squadra, nei miei giocatori, sono innamorato di loro. Non ho mai avuto una squadra che pedala così, voglio lavorare per migliorare i calciatori che ho”.
Serdar torna domani? “Parte dal primo minuto, e rientra anche Faraoni in gruppo. C’è da valutare Suslov che ha un’infiammazione a un tendine che lo attanaglia, vedremo domani se recupera al 100%. Per me Suslov è un giocatore determinante, che deve entrare in forma. Oggi è alla ricerca della forma migliore che troverà giocando. Se starà bene giocherà”.