Teatro amatoriale 2018/’19: tutti i titoli e le sedi della nuova stagione

 
 

Allo start la stagione teatrale amatoriale’18/’19 organizzata dall’assessorato alla Cultura: un cartellone fitto d’appuntamenti – che termineranno ad aprile – con opere della grande drammaturgia contemporanea italiana e straniera ed alcuni liberi adattamenti, spaziando tra vari generi; in tutto la rassegna prevede 50 serate di spettacolo e 25 titoli in scena in tre teatri cittadini: SS. Trinità, Stimate e Camploy, quest’ultimo scelto da Adriano Celentano come sede della sua nuova produzione.

Le compagnie amatoriali non si esibiranno più in un unico teatro, ma su palcoscenici diversi, scelti appositamente tra quelli che meglio corrispondono alle loro esigenze artistiche e, soprattutto, concessi gratuitamente grazie al supporto della produzione televisiva.

Il prossimo appuntamento in cartellone è in programma il 3 e 4 novembre a SS. Trinità, teatro che, durante l’inverno, ospiterà la gran parte delle rappresentazioni; tutti gli spettacoli, infatti, a parte quello del 22 e 23 dicembre che sarà al teatro Stimate, andranno in scena nella sala adiacente la chiesa della Trinità. La rassegna si concluderà al teatro Camploy, con otto titoli in programma nell’ex-collegio di via Cantarane, nella prossima primavera.

Il programma completo:

TEATRO S.S. TRINITÀ

Il 3 e 4 novembre La Formica è in scena con “Grand Guignol all’italiana” di Vittorio Franceschi. Protagonisti di questo spettacolo sono una colf depressa che sta per esplodere (il che avverrà puntualmente), un salumiere di successo, una guida turistica ignorante con una moglie piccolo borghese isterica, un padre pensionato patologicamente sessuomane e un postino sensibilmente gay. Una farsa grottesca e a tinte forti, ambientata in un paese regno di scandali.

Continua La Maschera, il 10 e 11 novembre, con “Un caso clinico” di Dino Buzzati. In una vaga atmosfera di irrisolta inquietudine, il testo racconta la storia di Giovanni Corte, borghese agiato, che avverte delle voci – un richiamo della fine? – e, spinto dalla famiglia, entra in contatto con una struttura medica e viene ricoverato. Il protagonista dapprima si fida, poi si ribella e protesta, ma attorno il sistema lo avvolge, lo avvinghia, gli è contro. Non gli viene detto quale patologia lo condanni e i medici lo rimbambiscono di informazioni inutili a decifrare il suo reale stato.

Prosegue Modus Vivendi dal 17 al 18 novembre con la commedia dialettale “Un angelo nel letto” di Adriano Mazzucco. Clementina, attempata vedova benestante, molto “pia”, è sposata in seconde nozze con Andrea, giovane medico che non riesce a frenare i bollenti spiriti per la bella Giulia. A complicare la situazione ricca di equivoci, è l’arrivo di Cesare, ricco zio di Andrea, che scambia Giulia per la moglie e la invita nella sua casa di campagna alla festa di fidanzamento tra sua nipote Angelina.

Dall’1 al 2 dicembre la compagnia Einaudi-Galilei è in scena con“L’incredibile Ispettore Rex” di Theodor Bold. In una isolata villa della Cornovaglia un cadavere giace dietro il divano. In molti sono sospettati del delitto e l’Ispettore Rex indaga; nel frattempo quello che il pubblico vede è filtrato da due buffi critici teatrali, che assistono allo spettacolo per recensirlo e si trovano improvvisamente coinvolti nella trama, a “vivere” una parte, con esiti esilaranti e imprevedibili. Un testo brillante tra Agatha Christie e Pirandello.

La compagnia Tiraca dall’8 al 9 dicembre presenta “Fagheli anca a casa” di Lanfranco Fossà. Lo spettacolo è un simpatico invito a guardare il mondo e se stessi da una prospettiva diversa: saper ridere della vita imparando a coglierne il lato umoristico e caricaturale, poiché la realtà, oltre alle tragedie di tutti i giorni, sa essere straordinariamente comica. L’esperienza umana è rappresentata attraverso un pot-pourri di situazioni quotidiane autobiografiche, da affrontare con ironia.

Dal 15 al 16 dicembre, la compagnia ArteFatto propone “Benvenuto all’inferno” di Fabrizio Piccinato. Che cosa succederebbe se un energico anziano signore finisse per sbaglio all’Inferno? Se si trattasse del testardo, cinico, adorabilmente insopportabile Adelmo Bruseghin i guai sarebbero assicurati. Con l’introduzione di elementi tratti dalla Commedia dell’Arte, viene declinato il tema dell’Inferno, piuttosto insolito nel panorama teatrale.

TEATRO STIMATE

Il 22 e 23 dicembre la compagnia Giorgio Totola è in scena con la commedia “Tonin Bellagrazia” di Carlo Goldoni. Nel trentesimo anniversario dell’attività della compagnia, viene rappresentato il primo spettacolo con cui nel 1988 iniziò l’avventura teatrale nel nome di Giorgio Totola. Il testo è il tipico spaccato settecentesco di vita che rappresenta quella ricca borghesia che “compra” la nobiltà col denaro cercando di imitare l’aristocrazia del tempo. Il borghese un po’ tonto, ruspante e illetterato ricorre anche alle citazioni dotte, pur di fare come i veri nobili; fanno da contorno l’immancabile Arlecchino, Colombina e Brighella.

TEATRO S.S. TRINITÀ

La compagnia Ipazia dal 5 al 6 gennaio rappresenta “Qual piuma al vento”, un adattamento di William Jean Bertozzo da Aldo Nicolaj. Un viaggio nell’affascinante territorio dell’animo femminile attraverso i racconti di quattro donne intrecciati fra loro in un paradossale gioco di vicende e colpi di scena. I quattro monologhi accompagnano in una serie di situazioni surreali e tuttavia realistiche, drammatiche ma al tempo stesso umoristiche, all’insegna di una comicità tutta al femminile.

Dal 12 al 13 gennaio la compagnia Gino Franzi presenta “Il re dei topi” di Alberto Rizzi. Una devastante scia di violenze nei paesi sconfitti è stata l’eredità che ci lasciò la grande guerra. Un decennio più tardi, l’avvento di Hitler in Germania e l’affermazione di altri dittatori, fornirono l’occasione tanto attesa alle innumerevoli persone animate da un desiderio di rivalsa. Lo spettacolo racconta il periodo tra le due guerre con un’ambientazione volutamente grottesca.

Tabula Rasa propone il 19 e 20 gennaio “Tredici a tavola” di Marc-Gilbert Sauvajon. La superstiziosa Maddalena, quando si rende conto che gli invitati alla sua cena di Natale sono tredici, comincia una disperata corsa contro il tempo per trovare un quattordicesimo ospite o sbarazzarsi di uno dei previsti. Anche Antonio, il non proprio irreprensibile marito, avrà le sue gatte da pelare alla comparsa di un inatteso ospite giunto a saldare un conto in sospeso. Fraintendimenti, situazioni paradossali e paranoie portano verso il colpo di scena finale.

Continua il G.A.D. Renato Simoni, dal 26 al 27 gennaio, con“Un cappello di paglia di Firenze” un vaudeville di Eugène Labiche e Marc Michel. La spasmodica ricerca di un cappello di paglia di Firenze si snoda per tutta Parigi coinvolgendo, in una girandola di equivoci e di trovate, un numero sempre maggiore di personaggi. Trovarne fra loro uno solo con la testa a posto è impresa troppo ardua; l’unico scopo che sembra accomunare tutti è quello di salvare i propri interessi e la propria vita, spesso compromessi da un modo di affrontare le varie situazioni al limite della demenzialità. Lo spettacolo è accompagnato dalle musiche di Sergio Ravazzin.

GTV Niù propone il 2 e 3 febbraio “Se no i xe mati no li volemo” di Gino Rocca. Una commedia in cui la sagace e garbata comicità della narrazione si mescola ad una angosciosa quanto malinconica descrizione della parabola decadente di tre vecchi amici superstiti, con un quarto residente in America, d’una spensierata combriccola di giovani scalmanati goliardi. Per conservare il diritto a godere dell’usufrutto dei beni ereditati dal più ricco, prematuramente scomparso, devono riprendere le mattane dell’ormai fu giovinezza. Ma la gioventù non dura in eterno.

Il 9 e 10 febbraio, la compagnia Zeropuntoit è in scena con “In quattro e quattr’otto (chi è quello di troppo?)” di Andrea Girardi. Un’ingenua e ricca famiglia di donne d’altri tempi, un ex socio d’affari, un cospicuo lascito in denaro, un’inserzione sul giornale, una cameriera approfittatrice, due imbroglioni incontentabili, due avvocati impreparati e una coppia di sposi ignoranti e sempliciotti: sono il terreno su cui si sviluppa un crescendo di equivoci, travestimenti, sostituzioni di persona, piccoli imbrogli e inaspettati colpi di fulmine, con un finale a sorpresa.

Segue Armathan, dal 16 al 17 febbraio, con “Fleurs” di Marco Cantieri e Franca Guerra. In scena un mazzo di palpitanti rose rosse che vuole esprimere e trasmettere amore. La situazione cambia quando si avvicendano coppie d’innamorati, presunti o potenziali, che afferrano le rose, non le riconoscono, quasi le umiliano. Come spesso accade, i malintesi diventano sterile materia di litigio. Le situazioni amorose sembrano impantanarsi senza via d’uscita. Amore perduto dunque?

La Compagnia Dell’Arca propone dal 23 al 24 febbraio Chi l’ha ucciso? (più giallo di così si muore)” di Valerio Bufacchi e Tiziana Crociani. In una notte tempestosa, in una magione sperduta nelle montagne del New England, undici sconosciuti si incontrano, invitati da un misterioso ospite; ignorano i motivi di tale invito e del perché di tanta riservatezza rispetto ai loro nomi. Presto la serata si trasformerà in una scena del crimine e le loro vite si intrecceranno in una trama di intrighi e delitti. Ne usciranno vivi? Chi di loro è l’assassino?

Prosegue la compagnia I’Aseni del Borgo il 2 e 3 marzo con “Tri par vaso” di I’ Aseni del Borgo. Una commedia farsesca e paradossale, “ambientazione scarna e umida. Sede ideale per sala da ballo, bisca clandestina, magazzino o crimini fai da te… A volte chiassoso e frequentato da individui discutibili e giocatori d’azzardo o da pensionati e casalinghe. Si segnalano comparsate di cori con canzonette pop rivisitate. Menzione particolare merita la cucina, ottime le “quaglie alla sequestrata. Consigliato? Assolutamente no! Ma mettete pure un like se vi piace”.

Dal 16 al 17 marzo La Bugia è in scena con “Il colpo della strega” di John Graham. La bella Sally si ritrova Peter, noto e paranoico conduttore televisivo, nella vasca da bagno bloccato da un “colpo della strega”. Leonard, marito pilota di Sally, rientra a casa inatteso per un improvviso sciopero. Annabelle, capo hostess, arriva a casa di Sally e Leonard per trascorrere un fine settimana con Roger; ognuno deve nascondere qualcosa in un mix esilarante di situazioni che avviene sotto il naso di Miss Protho, accordatrice cieca e moralista che casualmente si trova ad accordare il pianoforte più stonato di Londra.

TEATRO CAMPLOY

Il 9 e 10 marzo, la compagnia Trixtragos propone “Voilà les jeux sont faits” . Si può tornare alla vita una seconda volta? Pare di sì, ma, come sempre, ogni cosa si deve conquistare. Questo dilemma che ci accompagna per tutta la vita ha sfaccettature legate alle diversità sociali, economiche e ideologiche di ogni Paese; qui n un “non tempo” e in un “non luogo” scanditi dalle musiche di Pietro Messina.

Prosegue Verbavolant, il 16 e 17 marzo, con “La vedova vera” di Michael Romio. Verona, metà Novecento: Osvaldo, ricco commerciante è morto lasciando sole moglie e figlia. Le due scoprono all’apertura del testamento che, com’era da prevedersi, il defunto lascia tutto alla cara e devota moglie Rachele. Ma nel bel mezzo della lettura giunge una misteriosa figura femminile che afferma essere lei la Rachele nominata nell’atto, moglie di Osvaldo ed erede legittima; ha inizio una convivenza forzata, alimentata da dubbi, perplessità e diffidenze che innescano giochi di equivoci e intrecci paradossali.

Continua, dal 23 al 24 marzo, La Pocostabile con “Fools (una fiaba comica)” di Neil Simon. Questa commedia dalla garbata ironia è ambientata, verso la fine del XIX secolo, in un piccolo villaggio dell’Ucraina dove giunge il maestro di scuola Leon per educare la giovane Sophia. Molto presto Leon scoprirà che una maledizione incombe sul villaggio: tutti i suoi abitanti sono infatti completamente privi di intelletto, compresa la dolce ed ingenua allieva. Attraverso spassosi giochi di parole e colpi di scena la vicenda, non priva di rimandi all’attualità, ci racconta come l’amore riesca a sciogliere la maledizione della stupidità.

Estravagario, dal 30 al 31 marzo, presenta “Il metodo Grönholm” di Jordi Galceran. In un colloquio di lavoro congiunto per un posto dirigenziale in una multinazionale, quattro candidati sono costretti a superare prove in apparenza poco sensate, in realtà studiate a tavolino in relazione al profilo dei “concorrenti”. La commedia dell’autore catalano è un giallo con tinte drammatiche, qualche venatura comica con momenti ad alta tensione che conquisteranno lo spettatore in una storia dove finzione e realtà non sono sempre distinguibili, con un finale a sorpresa.

Il 6 e 7 aprile la compagnia Micromega rappresenta “Mal che si vuole non duole” liberamente tratto da “Un curioso accidente” di Carlo Goldoni, adattamento di Matteo Spiazzi. Nella Venezia del ‘700 un mercante si ritrova ad ospitare un tenente austriaco che si innamora della figlia. Il matrimonio tra loro non è possibile per convenienza, ma un avvicendarsi di lazzi e scene comiche porterà lo spettacolo ad un finale inaspettato. Il testo è stato riadattato, con l’intento di valorizzarne la comicità nel carattere della commedia dell’arte.

Dal 13 al 14 aprile la compagnia A Filo d’Arte è in scena con “La Locandiera” di Carlo Goldoni. Mirandolina, fredda calcolatrice, il cui potere seduttivo non è affidato alla semplice attrazione fisica, ma a una fredda razionalità, non si concede a nessuno, lasciando intatta l’illusione di una possibile conquista. I nobili clienti, invaghiti, contribuiscono alla crescita del profitto e alla fama della locanda. L’arrivo di un Cavaliere aristocratico altezzoso e misogino, sconvolge il fragile equilibrio. Mirandolina, ferita nel suo orgoglio, non abituata ad essere trattata come una serva, promette di far sì che il cavaliere s’innamori di lei.

Dal 18 al 19 aprile Trapanoboss rappresenta “Mi chiamo Remo (storia di un soldato semplice)” di Davide Passaia. Nel 1939 un giovane veronese vive in modo semplice, senza svaghi, aiutando la famiglia a coltivare la terra; la povertà da affrontare giorno dopo giorno non rende certamente la vita facile. La chiamata al fronte lo galvanizza: finalmente l’occasione di fare qualcosa di utile per la Patria. Da qui sette anni tra Albania, Grecia ed Egitto che lo faranno tornare più maturo e consapevole. I passi salienti e i cambi scena saranno accompagnati sia da musiche dell’epoca che attuali, suonate dal vivo.

Conclude, dal 27 al 28 aprile, la compagnia Granbadò che propone “In fondo al mar!” di Alberto Bronzato, un musical che si ispira ad una delle più famose fiabe di Hans Christian Andersen. In un regno magico sotto il mare una bellissima sirena dalla voce perfetta si innamora di un umano, un principe; per lui dovrà sfidare il padre re del mare e sfuggire alle grinfie di una strega cattiva.

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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