Sveliamo il bluff di Tosi per capire il “nì” di Sboarina

La Politica deve essere chiara e trasparente con i cittadini, altrimenti non ci si può lamentare della disaffezione di molti, che porta all'astensionismo.

 
 

La Politica deve essere chiara e trasparente con i cittadini, altrimenti non ci si può lamentare della disaffezione di molti, che porta all’astensionismo.

I veronesi hanno diritto di sapere la verità in merito a quanto accaduto, in questi ultimi giorni. Flavio Tosi ha perso le elezioni amministrative del capoluogo scaligero, anche stavolta. E’ arrivato terzo, con un netto distacco dal candidato sindaco del Centrodestra Federico Sboarina, dopo aver condotto una campagna elettorale molto soft verso la compagine di Centrosinistra e molto aggressiva nei confronti dell’amministrazione uscente di Centrodestra.

Ha detto, prima d’esser certo di vincere al primo turno, poi di essere sicuro di andare al ballottaggio. I fatti dicono che è arrivato terzo, con 9 liste civiche a supporto, di cui solo due (Lista Tosi e Fare!) con un effettivo peso elettorale, grazie, in buona parte, alle preferenze personali di politici non propriamente di primo pelo. Tosi ha dimostrato di essere abile nel raccogliere anche un suo consenso, per vari motivi, che nella città di Romeo e Giulietta (e non solo) sono noti. Ma, come ha ammesso lui stesso, a caldo, esso è stato inferiore alle aspettative. L’appeal degli anni in cui era il leghista duro e puro, o lo “sceriffo” delle panchine anti-bivacco, sono un ricordo del passato che non torna più. Da anni è diventato moderato e liberale.

Dunque perché, arrivato terzo, si è affrettato a correre ad Arcore per prendere la tessera di Forza Italia, che già in precedenza aveva dichiarato pubblicamente il sostegno a Sboarina in caso di ballottaggio con Tommasi? Perché Tajani ha subito detto che il suo partito, dal 4,5% avrebbe avuto il 24%, facendo un’improbabile (nella realtà) somma algebrica dei voti di Forza Italia e delle civiche tosiane? Anche un bambino capisce che non è credibile sommare le civiche di Tosi per fare il quantum reale di Forza Italia a Verona!

Detto questo, che è lampante agli occhi di chiunque, va chiarito agli elettori il motivo per cui, improvvisamente, il “sindaco incapace” diventava, secondo Tosi, l’uomo da votare per non far vincere le Sinistre.

L’attuale legge elettorale prevede che solo con un apparentamento ufficiale tra il primo turno ed il ballottaggio, le liste tosiane avrebbero ottenuto il premio di maggioranza, portando a 9 i consiglieri eletti in Consiglio comunale su una maggioranza composta da 22 persone.

E’ chiaro che, grazie a questo “tecnicismo”, chi è arrivato ultimo avrebbe potuto essere determinante in tutte le votazioni della nuova maggioranza. Con che credibilità, dato anche l’ “ottimo rapporto personale” con Tommasi, Renzi e sinistre varie? Perché Sboarina avrebbe dovuto rischiare di stare 5 anni “sotto ricatto” di chi ha perso le elezioni, subendone i desiderata? Inoltre, il buon Flavio avrebbe potuto pretendere una compensazione sia in termini di assessorati che nelle partecipate, vantando un 24% berlusconiano che, in realtà, non c’è, ma è un’alchimia politica, furba, ma irrispettosa della volontà degli elettori.

Appare, alquanto curioso, che lo stesso ex sindaco, appena ricevuto il niet del Centrodestra, sia tornato ad attaccare l’avversario, che non gli ha chiuso le porte in faccia, anzi, ha teso la mano a lui ed al suo elettorato, che in prevalenza si riconosce nei principi del Centrodestra, proprio per sconfiggere le Sinistre al ballottaggio di domenica 26 giugno. Sia Sboarina che Tosi hanno detto, più volte, che l’obiettivo comune è non cedere Verona a Bertucco & Co. Lo si faccia in cabina elettorale, con un appello chiaro alla maggioranza dei veronesi, il cui cuore batte da sempre a destra. Altrimenti, potrebbe sembrare che qualcuno fosse disposto all’accordo con Sboarina, solo a fronte di una compensazione in termini di poltronificio.

Verona, però, non ha bisogno di giochetti e magheggi da politicanti, quanto di un’amministrazione seria e concreta, che, in continuità con la sua tradizione di città conservatrice, risolva gradualmente i problemi, senza perder tempo a litigare su posti e questioni che nulla hanno a che vedere con i le necessità vere della città.

 

 
 
Matteo Castagna
Nato in Val di Fassa nel 1976, ma Veronese "de soca" da generazioni, si è diplomato al Liceo Classico "Alle Stimate". Dopo aver studiato per due anni Giurisprudenza, prima a Ferrara e poi a Verona, ritiene opportuno entrare nel mondo del lavoro. E' sposato dal 2001 e lavora da 15 anni per un Ente pubblico economico. Eredita dalla famiglia la passione per la lettura, per la politica e per il giornalismo, mentre è alle elementari che nasce quella indissolubile per l'Hellas Verona e per il calcio in second'ordine. Ama Dio da Cattolico tradizionalista militante, la Patria e la Famiglia, stare con gli amici, pochi ma buoni, l'allegria e il realismo, l'onestà e la trasparenza. Se qualcuno lo addita come persona all'estrema destra del Padre, diciamo che non si offende.

2 COMMENTI

  1. Come sempre, chiaro e informato. Aggiungo che non credo che Sboarina e Tosi possano decidere qualcosa. Tutto si trova sul tavolo (posate comprese) nelle segreterie nazionali di FI e FDI.

  2. Deve vincere Sboarina perché ha dato tanto a tutti i Veronesi. Non è un mago che ha la bacchetta magica. Certo che tutti dobbiamo dargli fiducia perché è un grande Uomo, umano, e soprattutto gran lavoratore. Se può ascolta tutti. Ricordatelo. Ve lo dice una cittadina comune, che non lo conosce x stretta di mano, ma lo seguo x quello che ha fatto x tutti noi VERONESI. GRAZIE DI ESISTERE. GRANDE SINDACO SBOARINA. Una tua cittadina del cuore CIVIERI TIZIANA

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