“L’inasprimento delle pene rivolte ai professionisti che sono state inserite nel DL antifrodi deve essere eliminato e il nostro Ordine si batterà fino in fondo per arrivare a questo risultato. Le nuove sanzioni sono ingiustificate e allarmanti: esporre il solo asseveratore a sanzioni penali e pecuniarie è una misura iniqua, vessatoria e anticostituzionale. Non si può infatti parlare di responsabilità del singolo ma dell’intera filiera, intendendo tutti gli attori coinvolti, dalle aziende che hanno un diretto interesse nella cessione del credito, alle figure professionali, come commercialisti e consulenti del lavoro, che devono apporre il visto di conformità proprio nel caso di cessione del credito o di sconto in fattura”.
Lo dichiara il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, Andrea Falsirollo, in linea con la presa di posizione della Rete Tecnica delle Professioni nazionale.
“La novità introdotta con la modifica dell’art. 119 del Decreto Legge 34/2020 è sproporzionata, poiché passa dall’applicare le normali sanzioni penali ai soggetti che rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli (una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 15.000 euro) a sanzioni molto più severe per i soli tecnici abilitati, con reclusione da 2 a 5 anni e una sanzione pecuniaria da 50.000 a 100.000 euro” sottolinea il presidente, che chiarisce: “Sono sicuro che i professionisti che rappresento non si lascerebbero andare a false dichiarazioni indipendentemente dalle pene o dalle sanzioni. Ma se ciò avvenisse, basterebbe applicare l’attuale assetto normativo: in questo modo sarebbero coinvolti tutti gli attori della filiera, ciascuno con il proprio grado di responsabilità”.
“Il settore delle costruzioni, tanto importante per il PIL e per il mercato del lavoro, dovrebbe poggiare su misure chiare, semplici e volte a rendere solido il comparto edile – aggiunge -. Tutti questi “booster” rischiano di disorientare e affaticare, portando al controproducente risultato di un mercato del lavoro instabile, e accrescendo il rischio di operatori occasionali che si alimentano con le truffe. Proprio quelle che in questo momento si cerca di evitare, ma che sono alimentate dal contesto e che non sono opera di aziende e professionisti che operano quotidianamente e seriamente in questo settore. Non ci si rende conto che in due anni sono stati avviati lavori destinati a un quinquennio e l’attuale momento d’oro delle costruzioni ha di fronte un futuro incerto. Due le possibilità: la prima che sull’onda dell’euforia il mercato prosegua con la medesima intensità, la seconda che rischi di afflosciarsi per i prossimi anni”.
“Governo, mondo delle professioni e delle costruzioni dovrebbero mettersi attorno a un tavolo per garantire una dimensione stabile e duratura al mercato – conclude Falsirollo – per creare professionalità, lavoro e, soprattutto, evitare un clima di sospetti e sanzioni che mettono a disagio un po’ tutti”.