Due giovani stranieri di origine maghrebina di 17 e 25 anni sono stati denunciati dalla Polizia di Stato per aver rubato uno zaino a bordo treno con all’interno un computer.
Il fatto è accaduto nella mattina di giovedì 14 novembre, quando un viaggiatore a bordo di un treno Alta Velocità proveniente da Milano Centrale, durante la fermata nella stazione di Peschiera del Garda, ha notato all’ultimo istante due ragazzi nordafricani scendere di fretta dal treno con il bagaglio di sua proprietà, senza riuscire a raggiungerli in tempo prima della ripartenza.
La tempestività della segnalazione e la descrizione dei due ragazzi, fornite immediatamente al Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria di Verona attraverso il Capo Treno, hanno permesso di indirizzare subito le ricerche in stazione da parte di una pattuglia della Polizia Ferroviaria di Peschiera del Garda, individuando e fermando così gli autori – che stavano già salendo su un treno verso Milano – con la refurtiva.
Dopo averli accompagnati in ufficio, gli agenti hanno ulteriormente approfondito il controllo procedendo alla loro perquisizione, risultata positiva: all’interno dello zaino c’era ancora il PC notebook da cui è stato possibile risalire al profilo personale, che corrispondeva alla vittima. Quest’ultima, nel frattempo, si era portata presso gli uffici del Settore Operativo Polfer appena scesa in stazione a Verona Porta Nuova.
Durante la ricezione della denuncia, il malcapitato ha raccontato ai poliziotti la ricostruzione del fatto, avvenuta con un testimone, dove gli autori del furto erano saliti insieme alla fermata di Brescia accomodandosi nei sedili vicini. Arrivati alla fermata di Peschiera, durante la discesa, uno di loro ha fatto cadere appositamente a terra alcune monete metalliche, distraendo il proprietario del bagaglio e il vicino, consentendo quindi al complice di afferrare lo zaino e di scendere dalla carrozza prima che le porte si richiudessero.
Non avendo dubbi sulla dinamica e la provenienza furtiva, il bagaglio con il suo contenuto è stato restituito già in giornata alla persona offesa, con il benestare dell’Autorità Giudiziaria ordinaria.
Gli autori sono stati formalmente identificati ed indagati per ricettazione in concorso tra loro, procedendo ad affidare il minore 17enne non accompagnato presso una struttura protetta come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia.