È stato inaugurato oggi il nuovo Ostello gestito dall’Officina dell’AIAS, la nuova realtà ricettiva a due passi dal centro di Verona. Un bagno di folla e autorità che hanno fatto da giusta cornice ad un evento unico in Italia.
Una realtà che a Verona mancava. AIAS lo ha definito un sogno divenuto realtà. Un progetto nato circa dieci anni fa che ha preso forma un poco alla volta. Forse molti all’inizio non credevano che questo si potesse realizzare ma ora che è tangibile, possiamo dire che finalmente anche Verona ha una struttura completamente a misura d’uomo.
La persona al centro, la vivibilità totale, nessuna barriera (mentale e fisica) che possa mettersi in mezzo. Allora i sogni possono essere reali, più veri del vero. La possibilità a ragazzi speciali di mostrare quanto sono normali. Siamo noi, molte volte, ad avere pregiudizi mentali a creare le barriere. Oggi, finalmente, queste barriere, ancora una volta, sono cadute.
Le molte personalità presenti hanno testimoniato la caparbietà di un gruppo di persone che hanno creduto sino in fondo a questo loro sogno, un progetto cercato e voluto con tutte le forze. Il grazie allora va a Marco, Claudio e a tutti quelli che con loro non hanno mai smesso di sognare.
“I have a dream”, una frase spesso usata ed abusata ma mai come ora calzante per questo sogno ad occhi aperti, sì aperti di fronte ad una struttura pensata e voluta così.
L’Estravagante Hostel da questo momento sarà una realtà viva e pulsante nella nostra città; 30 posti letto a disposizione di chi vorrà vivere un’esperienza durante la propria permanenza nella nostra città.
Il “Mangiabottoni”, l’Osteria per tutti coloro che vorranno stare insieme a tavola per mangiare, chiacchierare e trascorrere qualche momento a ridere e scherzare, sì un’osteria come nella più genuina tradizione della gastronomia italiana. Un nome che evoca un passato lontano ma vicino, un spaccato di vita che ci fa tornare alla mente i nostri nonni, quelli che l’osteria amavano perché trasudante di storie personali che s’intrecciavano, come le storie che si intersecheranno da qui in avanti.
Le molte autorità presenti hanno voluto porre l’accento sull’importanza di avere una struttura come questa a Verona. Un luogo pieno di sorrisi, di abbracci, un posto da considerare quasi come casa; ecco questo è il termine giusto: casa.
Le parole del Ministro Lorenzo Fontana (foto sotto) mettono in evidenza un aspetto davvero fondamentale: “È giusto sottolineare come dieci persone con disabilità siano assunte a lavorare in questa struttura perché sapranno dimostrare il loro valore dando il loro contributo alla società.
È una buona prassi che bisognerebbe portare in tante altre parti d’Italia. È ovvio che sono particolarmente orgoglioso che venga dalla mia città, Verona, e che venga, in parte, anche con il contributo della regione Veneto e del Comune. È un fatto significativo quello che qui oggi si sta realizzando perché da valore a quell’aspetto del sociale che ritengo di fondamentale importanza”.
Sulla stessa linea l’Assessore Stefano Bertacco (foto sotto): “Penso che si realizzi soprattutto un sogno, soprattutto per l’Officina AIAS. Ne avevamo parlato molti anni fa e credo che vederlo realizzato sia davvero importante.
Sarà un luogo di cui Verona sarà molto orgogliosa perché un’esperienza unica. Sarà un luogo di vita, d’incontro, di contaminazione, di felicità e di amicizie che nasceranno. Questa è la dimostrazione pratica che tutto è possibile”.
Non è mancata nemmeno la presenza della dott.ssa Mucci, Vice Prefetto, che ha portato i saluti del Prefetto dott. Mulas, ricordando l’importanza di una struttura come questa in cui troveranno lavoro persone disabili che potranno, così, inserirsi nel mondo del lavoro. Un’iniziativa lodevole che arricchisce sensibilmente anche la nostra città, un’attenzione che le istituzioni guardano con attenzione e ammirazione.
Parole importanti anche da parte di Orietta Salemi: “Già il nome è un programma, l’idea di vagante, significa che Verona è pronta ad accogliere chiunque voglia vedere le sue bellezze e, nello stesso tempo, godere della bellezza della solidarietà. È la vivida testimonianza dell’importanza che ha il Terzo Settore nella nostra città, soprattutto nel mondo del volontariato. Il valore intrinseco del mondo cooperativo e la sua attenzione nei confronti della disabilità., creando situazioni di occupabilità. È il diritto ad essere vaganti in tutti i sensi in modo che ogni luogo, qualsiasi luogo possa essere accessibile”.
Parole significative anche quelle dell’Assessore ai Servizi Sociali della regione Veneto (foto sotto) Manuela Lanzarin: “È un progetto, questo, fortemente voluto dalla regione Veneto. Un percorso lungo, difficile, ma che alla fine si è concretizzato.
Noi crediamo in questa sfida. E alla fine il progetto, tanto voluto, si è finalmente materializzato. Un esempio unico che dimostra come le istituzioni possano lavorare in modo sinergico con realtà come queste”.
Anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, seppur impegnato istituzionalmente, non ha voluto far mancare il suo pensiero inviando uno scritto per congratularsi dell’iniziativa. Un gesto importante che valorizza ancora di più coloro che hanno creduto in questo sogno ora realtà.
La felicità è davvero tangibile anche in Marco Visentini (foto sotto): “Questo è un sogno che diventa realtà. Una sfida per l’idea in sé e per l’impegno profuso affinché si realizzasse. Le difficoltà ci sono state però le abbiamo superate. Questa è sicuramente una grande occasione per la città e sono convinto che riusciremo a sfruttarla al meglio.
Una città a misura di disabile è a misura di tutti, questa è la metafora di tutto quello che facciamo. Se lo facciamo a misura di.. lo facciamo a misura di tutti. Non occorre fare le cose dedicate, bensì’ farle a misura di chi a meno chance.
Questa non sarà, ovviamente, la risposta a tutto, però potrebbe essere un modello, magari, anche da replicare. Significa fare cose vere, che funzionano, che servono ad una città nella quale anche le persone disabili, senza paura e timore, possono trovare lavoro, un’occupazione. Questo è un primo mattone perché comincia oggi la vera sfida”.
Entusiasta anche Claudio Cerpelloni (foto sotto): “È una giornata importante, un sogno che si realizza. Ci abbiamo creduto e lo abbiamo portato avanti. In questo percorso sono stato supportato da diverse persone che mi hanno aiutato ad arrivare sin qui; merito loro se siamo a giunti sino a qua.
L’Ostello è una cooperativa che si apre al sociale in tutto e per tutto. È accessibile a tutti. Noi siamo convinti che le persone disabili non sono diverse da noi, per questo abbiamo creato tutto come se fosse destinato a persone normali ma accessibile anche a persone con disabilità. Ci saranno dieci persone disabili che lavoreranno all’interno della struttura per dare un segnale concreto che l’inclusività è realtà”.
Abbiamo voluto tenere per ultimo Emanuele, il Direttore dell’Ostello le cui parole trasudano di felicità: “Per me tutto questo è un sogno che si realizza. Sono otto anni che pensiamo a tutto questo. Oggi raccolgo un fiore fatto di grande passione, di cuore e d’inserimento lavorativo dei nostri ragazzi.
È un nuovo welfare, un modo nuovo di fare impresa sociale. Questo deve servire da volano per tutte le iniziative che facciamo. Sono felicissimo ed emozionato. Non vedo l’ora di cominciare con la mia brigata. Venendo a dormire qua significa fare welfare. Questo è un salto nel vuoto ma a me piace vivere la vita così, sempre andando avanti, non restando mai fermi.
Non si tratta solo e semplicemente di dare lavoro, è dare un’opportunità. Scegliere il posto dove realizzarlo non è stato semplice. Ci abbiamo messo quasi due anni girando diversi luoghi a Verona e alla fine abbiamo ritenuto questo il posto migliore dove costruirlo.
Volevamo adeguarci ai migliori ostelli d’Europa per questo abbiamo girato in diverse città come Berlino, Madrid, Londra e Stoccolma e alla fine si è deciso per questa formula che prevede camere non grandi con due posti letto e il bagno in camera.
Il nostro cruccio è stato quello di farlo bello, dove la gente potesse trovarsi bene affinché venisse qua e trascorrere una bella vacanza con un nostro sorriso”.
Che dire, molte parole, ma anche tanti fatti. Di sicuro un sogno che si realizza per le tante persone che ci hanno creduto.
Un progetto fortemente voluto, desiderato che ora è reale, tangibile e concreto. Questo significa inclusività, collaborazione, ma soprattutto fare rete affinché l’obiettivo fissato divenga realtà.
Verona ora ha una realtà in più, una struttura per tutti e a misura di tutti che speriamo sia solo il primo mattone di una bella storia senza fine.