Aida è da sempre l’opera regina dell’Anfiteatro, la più rappresentata, la più amata: fu la scelta del tenore Giovanni Zenatello nel 1913 per celebrare i cent’anni della nascita di Verdi con il suo titolo che meglio coniugasse grande musica, avvincente dramma intimista e scene spettacolari. Tutto è iniziato con quella prima leggendaria stagione: oggi, alle soglie del Festival areniano numero 100, Aida torna con tutta la potenza del genio immortale di Verdi in uno spettacolocompletamente nuovo.
A disegnarne regia, scene e costumi è Stefano Poda, artista poliedrico che da oltre vent’anni realizza curatissime produzioni in teatri di tutto il mondo, documentate anche da diverse registrazioni video. Poda fa il suo esordio all’Arena di Verona con il titolo d’apertura del 100° Opera Festival 2023, che vedrà una duplice “prima” nelle serate di venerdì 16 e sabato 17 giugno: «La storia di Aida è quella di un mondo in guerra – dichiara Poda, che ha concepito uno spettacolo interdisciplinare universale, che vuole parlare a tutti – una guerra che divide in nemici mortali due popoli fratelli e vicini. Ma la stessaopera finisce in un sussurro di pace: Un viaggio dantesco, da un inizio infernale ad un finale di visione celeste».
Come preannunciato negli ultimi mesi, l’inaugurazione riserverà altre sorprese di assoluto interesse, a cominciare dai protagonisti: Aida sarà il soprano Anna Netrebko e Radamès il tenore Yusif Eyvazov, “coppia d’oro” dell’Opera in scena e nella vita, artisti di primo pianointernazionale e amici dell’Arena di Verona, presenza costante del Festival anche nel difficile biennio 2020-2021, interpreti di riferimento nei rispettivi ruoli verdiani. Radamès è stato il biglietto da visita di Eyvazov sin dal suo esordio in Anfiteatro: la suainterpretazione lo rende oggi uno degli artisti di riferimento a livello mondiale in quello che è uno dei ruoli più impegnativi di Verdi.Selezionatissime sono state le volte di Anna Netrebko in Aida, debuttata nientemeno che a Salisburgo con Riccardo Muti: “storica”, “insuperabile”, “da manuale”, “magistrale”, “un’interpretazione che resterà nella memoria”, sono solo alcune delle definizioni della critica all’indomani delle sue presenze areniane come Aida che “nessuna ha mai recitato così”, nel tripudio di un pubblico conquistato fino alla standing ovation finale.
Inoltre, grazie alla collaborazione con Arena di Verona srl e Rai Cultura e all’importante lavoro svolto negli ultimi anni da Gianmarco Mazzi, la serata inaugurale del 16 giugno sarà trasmessa in diretta in mondovisione Rai.
«Si tratta del coronamento di un lungo lavoro – conclude Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico di Fondazione Arena– dopo gli sforzi del risanamento e il biennio pandemico. Anche nei momenti più difficili, l’Arena di Verona è rimasta un punto di riferimento per l’Arte del Canto Lirico italiano, ora candidataall’iscrizione nella lista UNESCO del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, fonte di ispirazione, intrattenimento, motore dell’economia e del turismo. Un successo possibile grazie a tutti i lavoratori della Fondazione, al Consiglio d’Indirizzo, alle Istituzioni e alle forze congiunte dei mecenati delle 67 Colonne per l’Arena di Verona, progetto giunto alla terza edizione, di partner e sponsor. Aloro va tutta la nostra gratitudine».
Grande è l’attesa per la stagione numero 100 del Festival areniano e molti sono i dettagli ancora da svelare per l’appuntamento che ogni anno richiama una platea di spettatori provenienti da ogni parte del mondo, risorsa per la città e per il territorio, grazi all’indotto generato ogni anno stimato in oltre 500 milioni di euro secondo recenti studi universitari.
Il programma è già noto e in vendita dallo scorso giugno e rappresentauno sforzo artistico e produttivo senza precedenti: il 100° Arena di Verona Opera Festival 2023 conterà fino al 9 settembre 50 imperdibili sere in cui si alterneranno per la prima volta ben 8 titoli d’opera, 4serate di gala e un concerto straordinario con Orchestra e Corodel Teatro alla Scala.