Spunti da Linz per l’Ars District all’Arsenale

 
 

Si parte dal nome, perché è quello che racchiude in due parole il futuro del nuovo Arsenale di Verona. “Ars District” sintetizza il progetto di riqualificazione unitaria del compendio asburgico, per il quale la giunta comunale ha già approvato le destinazioni d’uso.

Ars, quale abbreviazione di Arsenale, perché la storia e la cultura scaligera non vengano dimenticate, ma anche acronimo di Arte e avanguardia, Relazioni e resilienza, Storia, scienza e società. District, un richiamo immediato, nella lingua più utilizzata del mondo, l’inglese, a quella che sarà la cittadella della cultura e dell’innovazione, un luogo di cultura e spazio per il tempo libero e l’aggregazione, circondato da un grande parco urbano e arricchito dal mercato e dalle attività di ristorazione legate alla tradizione culinaria veronese.

Il nome “Ars District” è stato pensato per essere un richiamo per i milioni di turisti che ogni anno visiteranno la nostra città e potrà essere facilmente esportato e associato in tutto il mondo a quello che sarà un nuovo polo dell’innovazione artistica, tecnologia e alimentare.

Volontà dell’Amministrazione comunale, infatti, è quella di dar vita ad un progetto all’avanguardia, che quando sarà ultimato potrà essere una vera novità a livello nazionale. Per questo lo scorso fine settimana gli assessori all’Urbanistica Ilaria Segala, ai Lavori pubblici Luca Zanotto e al Patrimonio Edi Maria Neri, insieme ai consiglieri comunali Andrea Velardi, Paola Bressan e Matteo De Marzi e al presidente dell’Accademia di Belle Arti Cignaroli Marco Giaracuni si sono recati in visita a Linz. Nella città austriaca hanno visitato il festival dell’elettronica, una vera e propria galleria interdisciplinare dedicata al coinvolgimento e all’interattività nell’arte e nella tecnologia, realizzata in un immobile recuperato.

“Siamo stati a Linz, a nostre spese, proprio per vedere da vicino come un fabbricato in disuso delle poste è stato riallestito per ospitare un il festival internazionale dell’elettronica – ha spiegato oggi l’assessore Segala –. È stata una visita positiva e interessante, dalla quale abbiamo preso diversi spunti, proprio come abbiamo fatto qualche mese fa a Firenze, andando a vedere il nuovo Mercato Centrale, e faremo, in ottobre, a Torino all’Officina Grandi Riparazioni. Si tratta di una serie di progetti di recupero di spazi abbandonati davvero di grande interesse”.

“Stiamo valutando quello che succede in altre città, proprio per garantire all’Arsenale di diventare, tra qualche anno, un’eccellenza – ha aggiunto Zanotto –. L’obiettivo è quello di conservare la tradizione e la storia scaligera, così come il legame al territorio e alle origini, ma di portare nella nostra città l’innovazione in campo culturale e tecnologico e di essere all’avanguardia con quello che viene realizzato nel mondo. Entro fine anno sarà pronto il progetto preliminare, per il cui avanzamento erano necessari tutti quei lavori propedeutici che abbiamo ultimato in questi mesi, dalla bonifica alla definizione delle destinazioni d’uso”.

“Un nome in inglese, la lingua universale che ci permette di uscire dai confini scaligeri e anche da quelli nazionali, per raggiungere più persone possibili – ha detto il consigliere Velardi -. Inoltre un acronimo che racchiude concetti e realtà che troveranno spazio nel nuovo Arsenale. Vogliamo aprirci al mondo guardando al futuro da un punto di vista internazionale. Questo per consegnare alla città di Verona uno spazio all’avanguardia, un luogo aperto a tutta la cittadinanza ma capace allo stesso tempo di attrarre un turismo sempre più giovane e dinamico, proveniente da tutti i continenti”.

“Quello che abbiamo visto a Linz conferma la visione che questa Amministrazione ha sulla riqualificazione dell’Arsenale ed è la dimostrazione che qualsiasi luogo può essere rigenerato – ha concluso Bressan -. Allo stesso tempo ci ha permesso di toccare con mano cosa significa avere un polo di arte, scienza e cultura a disposizione di famiglie, giovani e anziani, di richiamo per i turisti e in grado di aprirsi e di coinvolgere un’intera città”.

 
 

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