A far luce sull’inchiesta dell’Amministrazione Trasparente Taroccata di Stefano Legramandi in Amia, Michele Croce. Alla sua maniera, ovviamente. Perentoriamente, con un ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI.
Un segnale inequivocabile che se da una parte rincuora (meno male che c’è lui), dall’altra condanna la politica locale, quella rappresentata a Palazzo Barbieri, la cui amministrazione dei Capi Gruppo delle Opposizioni non soltanto è priva di significato, ma viene catalogata tra le ombre della merce comunque avariata.
Esponenti ciechi che non raccolgono la Sfida e non soddisfano la sete di VERITÀ. Con improponibile sufficienza si voltano dall’altra parte e lasciano che il sospetto del marcio avanzi poderosamente.
Immobilismo stucchevole, che non rende giustizia agli elettori, che quei politici li hanno votati e che ora sembrano impantanati in uno stato di ACCIDIA ed IGNAVIA.
Ma, come sempre, esistono le eccezioni: capi gruppo a parte, una menzione particolare la merita DAMIANO FERMO, consigliere comunale ed esponente PD, rappresentante della politica buona, quella attiva, che con operosità e diligenza ha contribuito a scoperchiare il VASO DI PANDORA.
Grazie al suo prezioso intervento, si è resa possibile l’azione dell’avvocato Michele Croce, che di cuore e con coraggio va all’attacco e deposita l’esposto. Bravi entrambi.
Di seguito la video-inchiesta di Verona Pulita:
Croce è uscito dal nulla come cavaliere bianco o alle ultime elezioni era in lista, portando voti, con qualcuno?