Sostegno psicologico agli agenti della polizia penitenziaria

 
 

Sono agenti, si occupano di sicurezza, ma spesso devono essere un vero e proprio sostegno psicologico per gli stessi detenuti. E così si trovano ad affrontare diverse culture e nazionalità, problemi di salute sia fisica che mentale, o situazioni di tossicodipendenza. Un lavoro quello della Polizia penitenziaria, uno dei quattro corpi della Polizia di Stato, che è ad alto tasso di stress e che deve fare i conti anche con un crescendo di tentativi di suicidio da parte dei detenuti. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri italiane, più di 19 mila tentativi di suicidio ed impedito che quasi 145 mila atti di autolesionismo finissero in maniera tragica.

Ecco perché a gennaio aprirà il primo sportello di consulenza psicologica per gli agenti in servizio alla Casa Circondariale di Montorio. Un nuovo servizio che verrà attivato proprio per supportare il duro lavoro della Polizia penitenziaria. Si tratta di “Counseling aziendale”, ossia incontri e colloqui con psicologi come sostegno al grande carico emotivo a cui è sottoposta questa professione costantemente a contatto con la sofferenza.

“La Polizia penitenziaria offre un servizio a tutto il territorio – ha spiegato la presidente della commissione consiliare Politiche sociali Maria Fiore Adami -, è un corpo silente ma che svolge un ruolo importante per l’intera società. Iniziamo un percorso che speriamo possa essere un esempio per le altre città d’Italia. Questi lavoratori hanno bisogno di essere supportati”.

 
 

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