Solidarietà e gratitudine a medici e forze dell’ordine dopo la violenza al P.S. di Borgo Trento

 
 

Dopo l’arresto con le accuse di minaccia aggravata, lesioni personali aggravate e danneggiamento del 33enne che, nella notte tra sabato e domenica, ha creato scompiglio all’interno dell’ospedale di Borgo Trento, il presidente Alfredo Guglielmi e tutti i consiglieri dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona condannano fermamente l’atto di violenza avvenuto nel Pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento e ribadiscono la loro piena solidarietà ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario coinvolto. Un ringraziamento particolare va anche alle forze dell’ordine per l’intervento tempestivo che ha permesso di ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza di tutti.

«Purtroppo, episodi come quello appena accaduto non sono isolati», dichiara il presidente Guglielmi. «La violenza contro il personale sanitario è un fenomeno che sta diventando sempre più frequente nei nostri ospedali e nei nostri ambulatori. Questo atto non rappresenta un singolo episodio, ma una preoccupante tendenza che deve essere affrontata con urgenza. È essenziale che la società riconosca la gravità del problema, non solo dal punto di vista delle punizioni per gli aggressori, per le quali la recente introduzione della legge che inasprisce le pene è un passo importante, ma anche con un impegno collettivo volto alla prevenzione di tali episodi».

L’Ordine dei Medici di Verona sottolinea la necessità di una collaborazione più forte tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le strutture sanitarie per proteggere chi lavora quotidianamente per la salute della collettività. «Non possiamo limitare l’azione alla sola repressione dei comportamenti violenti, ma dobbiamo impegnarci anche nella creazione di ambienti di lavoro più sicuri per tutti i professionisti della salute. È fondamentale sviluppare misure preventive, formare il personale e sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rispetto nei confronti di chi si prende cura della loro salute, e che il disagio che talvolta provano nelle lunghe attese al Pronto soccorso non è imputabile ai medici, sottoposti ad un enorme carico di lavoro», afferma Guglielmi.

«Il nostro impegno», conclude il presidente, «sarà costante nella difesa dei diritti dei medici e dei professionisti sanitari, affinché possano operare in un ambiente di lavoro privo di violenza, dove la sicurezza sia garantita per tutti, e affinché episodi come quello verificatosi non si ripetano mai più. Solo lavorando insieme, in modo sinergico, potremo ridurre il rischio di aggressioni e garantire un servizio sanitario che funzioni in modo sereno, efficiente e sicuro per tutti».