S’ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo…

 
 

Il miele scorre nelle pagine dei giornali cittadini, quasi cola fuori, e l’incolpevole lettore rischia una crisi iperglicemica.

In due paginoni centrali si vede il nuovo idillio tra l’amministrazione e la Fondazione, con lo scopo di ristrutturare il centro storico per elevare la qualità delle presenze in città.
Nobile programma, che permetterebbe l’utilizzo di contenitori molto prestigiosi nel quadrilatero della finanza.
Nell’altro il buon presidente Arena, quello di o Save o morte, che cita ripetutamente l’altro Presidente Riello, e sembra dialogare con il Presidente Bauli.
L’oggetto dell’articolo penserete sia l’aeroporto, in realtà è la Fondazione Arena.
Ma come?
Da quanto si evince nell’articolo sembra che la Fondazione stia facendo faville, con recuperi mirabolanti e utili all’orizzonte.
Come mai le maestranze protestano? Cribbio, cos’hanno da lamentarsi? Restituire dei quattrini, o cancellare il corpo di ballo in via definitiva, dopo che la promessa era quella di ripristinarlo, che mai sarà?
Quelle poche famiglie di musicisti, ballerine o ini, che hanno perso il posto di lavoro, cosa vuoi che siano in confronto agli utili e ai risparmi di spesa pagati sulla loro pelle?
La programmazione fatta di mese in mese, invece che di biennio in biennio, cosa cambia?
Tutti a sostenersi l’un l’altro. Arena che sostiene Sboarina, e Riello, Bauli che sviolina il Consiglio d’Indirizzo per salvare la propria sostituta, “il neta gradele” che ribadisce almeno due volte in 4 colonne che Arena oltre ad essere presidente di Confcommercio è anche il presidente del Catullo, tutto ciò a chi giova, cosa si vuole dimostrare?
Che l’informazione è condizionata da chi gestisce il potere, affermazione scontata, ma sempre valida.
Domanda, mentre recuperiamo il miele che cola.
Ma in Arena, e nel nuovo quadrilatero d’oro chi ci portiamo? E soprattutto con cosa?
Troppe partite aperte e poco ricambio d’interpreti ingessano la città. Parlano sempre gli stessi da almeno dieci anni, senza contare i dirigenti degli altri contenitori che contano in città, come la Fiera.
Chi salverà il Catullo che dovrebbe essere la porta di Verona ed il volano sia degli alberghi d’elite, che dell’Arena o della Fiera? Lo stesso Presidente Arena, che si è impuntato e che ha difeso SAVE fino all’altro giorno, annunciando con Riello che gli investimenti erano in fase di cantiere (e invece nemmeno sono a bando)?
La visione mostra un quadro decadente e immobile. Il tanto agognato colpo di reni, sebbene decantato dagli interpreti, è quel colpo che proni si subisce.

Ecco un altro squillo di tromba.

 
 

1 COMMENTO

  1. L’intervista di Arena è penosa, fa ridere quando parla di discontinuità con il passato. Ma lui è presente o passato ?

    Per rilanciare la città ci vuole ben altro e non i soliti annunci. Fa riflettere com’anche il Presidente Bauli si presti al giochetto delle parti, lo pensavo persona di spessore e di un livello diverso.

    L’articolo comunque c’entra il problema vero : chi salverà la Catullo ? L’aeroporto rappresenta il vero tesoro della città, consente gli arrivi internazionali e quindi un bene per la Fondazione Arena ed albergatori.

    Vedo che non si parla più del Fondo Australiano, un vero peccato. La gestione della città un vero disastro e capisco chi rimpiange quel bandito di Tosi.

    Speriamo bene e che qualcosa cambi, non ne possiamo più di Arena, Riello e Bauli …. bisogna cambiare aria, idee nuove e soprattutto facce nuove.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here