L’incresciosa vicenda di cui vi riportiamo i dettagli oggi ci riporta nel cuore dell’estate che, almeno sul calendario, dovrebbe trovarsi sul viale del tramonto (e invece fa ancora caldo!)
Domenica 11 luglio, come ogni sera, una giovane donna ivoriana si è recata al lavoro presso un noto ristorante del centro città a Verona.
Nel corso della serata, la ragazza, mentre si trovava nella cella frigorifero per fare l’inventario della merce del ristorante, è stata raggiunta da due colleghi di nazionalità bengalese, di 25 e 28 anni, entrambi incensurati.
Uno dei due, l’ha stretta a sé con forza palpeggiandole il seno, mentre il complice faceva da palo una volta chiusa la porta della cella, controllando che non arrivasse nessuno.
I due giovani hanno desistito dal continuare la violenza per le urla della ragazza che richiamavano l’attenzione di un’altra loro collega. Grazie all’intervento di quest’ultima, i due aggressori hanno lasciato che la ragazza si allontanasse.
Pochi giorni dopo, la giovane vittima si è presentata presso gli uffici della Squadra Mobile scaligera presentando denuncia nei confronti dei due violentatori.
Gli operatori della Sezione reati contro la persona hanno avviato tempestivamente le indagini, riscontrando il racconto della vittima completo di testimonianze, riuscendo a fornire al Pubblico Ministero dr.ssa Valeria Ardito, investita del caso, un esaustivo quadro probatorio in base al quale il Giudice per le indagini preliminari, dr.ssa Paola Vacca, in considerazione della gravità dei fatti, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due cittadini stranieri per violenza sessuale e sequestro di persona.
I due sono stati quindi arrestati dagli uomini della Squadra Mobile e condotti presso il carcere di Montorio.