Flavio Tosi attacca la nuova amministrazione di inefficienza, il centrodestra scaligero fa quadrato attorno a Federico Sboarina.
La campagna elettorale conclusa l’estate scorsa fece registrare picchi di alta tensione tra i vari schieramenti politici. L’attuale sindaco Federico Sboarina, nell’ultimo atto prima dell’insediamento, si dovette confrontare con l’agguerritissima Patrizia Bisinella, quest’ultima guidata dal compagno e mentore politico Flavio Tosi, non solo durante i dibattiti televisivi, ma anche sui social a colpi di post.
I commenti al tritolo non si sono risparmiati su facebook e il cinguettio dell’uccello di twitter era più simile ad un ruggito.
Gli animi non si sono ancora placati. Proprio sulla sua pagina facebook, Flavio Tosi ha pubblicato frasi che fanno leva sul tema della sicurezza: “Il capogruppo della Lega Comencini ha goffamente cercato di replicare al sottoscritto sul tema sicurezza parlando d’altro, senza rispondere nel merito, del resto anche il suo segretario provinciale Paternoster ha pubblicamente criticato l’Amministrazione Sboarina”.
Non si è fatta attendere la risposta di Vito Comencini: “L’atteggiamento di Tosi è schizofrenico, da un lato vuole fare la quarta gamba del centrodestra, dall’altro non perde giorno per attaccare in maniera del tutto ingiustificata l’attuale amministrazione. Se c’è qualcuno che si è dimenticato della città di Verona negli ultimi cinque anni, inseguendo le proprie ambizioni politiche è proprio Flavio Tosi. ”
Sulla questione interviene anche il vicepresidente del Consiglio comunale, Paolo Rossi: “Oggi la città è più sicura per il semplice fatto che da giugno c’è un sindaco presente che ascolta ogni giorno le richieste dei cittadini. Basti pensare alla recente chiusura del negozio etnico delle Golosine in via Gaspare del Carretto, nei dieci anni precedenti nessuno aveva mosso un dito nonostante le nostre segnalazioni. È evidente che il tempo speso a Roma dell’allora sindaco Tosi per curare i suoi progetti politici nazionali sia finito a discapito dell’attenzione alla città. Forse adesso si capisce come mai abbia ipotizzato la sua candidatura a sindaco di Roma, almeno nella capitale sarebbe stato presente. Consapevoli che la sicurezza non si ottiene da un giorno all’altro, ma solo con l’impegno continuo come sta avvenendo a Verona da giugno a questa parte.”
L’ex sindaco alza il tiro esponendo, a suo parere, dati inconfutabili: ritorno di accattoni ai semafori che chiedono l’elemosina, presenza di profughi e vagabondi che bivaccano nei giardini e nei punti difficilmente presidiabili dalle forze dell’ordine e l’aumento della prostituzione sulle strade.
A tal proposito obbietta energicamente argomentando le proprie ragioni il capogruppo di Battiti Verona Domani Marco Zandomeneghi: “I dati degli interventi della polizia municipale dal primo luglio al 7 novembre 2017 precisano che la presenza di accattoni in luoghi vietati si è ridotta della metà rispetto agli stessi mesi del 2016. Ovvero da 298 quando era sindaco Tosi, a 126 con sindaco Sboarina. Il dato ancora più eclatante è quello che testimonia le azioni degli agenti contro i bivacchi, con sgombero, pulizia e igenizzazione dei luoghi. I bivacchi sono calati del 60%. Per quanto riguarda invece la lotta alla prostituzione, condotta anche con pattuglie in borghese, segnalo che durante i 4 mesi del mandato Sboarina è stato quasi totalmente risolto il fenomeno in prossimità delle scuole, e cioè piazzale Guardini, via Delle Coste e via dei Ferrovieri, con pattuglie fisse anche alla Bassona”
Insomma, la battaglia dei social è apertissima e ai cittadini veronesi non resta che rimanere spettatori di una pseudo partita di tennis infinita tra due ottimi palleggiatori, dove ad ogni tweet viene rimpallato un post.