Tutta Genova è Paese.
E poco importa l’aderenza rispetto a quel tipo di tradizione proverbiale, così efficace nel rappresentare sinteticamente il succo di un momento senza tempo.
“A seguito dei fatti accaduti a Genova, la politica nazionale è tornata ad interrogarsi sul rapporto tra autostrade (e infrastrutture in generale) e privati (o meglio, privatizzazione).
La gestione delle tratte autostradali in Italia rappresenta un affare miliardario quasi interamente appannaggio di gruppi privati che macinano utili su utili“.
Il gruppo autostrade di Benetton, in modo particolare e così “in voga” in questi giorni, rappresenta l’esempio più fresco: 1 miliardo di utili NETTI.
“In questo scenario, il Governo Nazionale sta pensando a dei correttivi che siano in grado di riportare le tratte autostradali sotto la gestione pubblica o quantomeno di meglio vincolare i ricavi affinché vi sia un reale reinvestimento dei profitti nel miglioramento della rete.
Un esempio virtuoso di gestione pubblica delle tratte autostradali è proprio in casa nostra: la società autostrada A22 del Brennero.
Infatti, nel corso di quest’anno è arrivato a conclusione il procedimento per il rinnovo trentennale della concessione di Autobrennero fino al 2045, rinnovo condizionato alla trasformazione della società A22 in una società cd. “In house”, ovvero partecipata esclusivamente da enti pubblici.
La nota che anticipa le dichiarazioni di Matteo Pressi, Consigliere Provinciale ai Trasporti, si conclude con la disamina dei numeri:
“La società, ad oggi per poco meno del 13% in mani Veronesi (in ordine di grandezza Provincia di Verona, Comune di Verona e Camera di Commercio) è un vero esempio di sana gestione con un utile netto di 81 milioni € (dato 2017) e dividendi ai soci per 35 milioni.
La trasformazione della società in una realtà 100% pubblica (ad oggi lo è per poco meno dell’82%) porterà in dote, come detto, il rinnovo della concessione e opere per miliardi di euro, tra le quali spicca la terza corsia tra Verona nord e Modena”.
“Dall’esperienza fin qui vissuta ho imparato che l’unico modello possibile per una gestione realmente virtuosa delle infrastrutture autostradali è quello 100% pubblico che antepone la qualità del servizio e dell’infrastruttura ai profitti.
Per questo – prosegue Pressi – come Provincia, di concerto con gli altri soci pubblici Veronesi (Comune e Camera di Commercio), Lombardi, Emiliani e Alto-Atesini abbiamo chiesto e ottenuto negli scorsi mesi, a seguito di un processo più lungo e iniziato nel 2015, la trasformazione di A22 del Brennero in società 100% pubblica in mano agli Enti Locali, i quali sborseranno in totale 3 miliardi di euro per sottrarre A22 agli appetiti di qualche gruppo privato che vuole fare affari a rischio zero“.
Il tempo ci dirà che siamo stati coraggiosi lungimiranti, ne sono certo.
Sulla base di questa esperienza non posso che condividere la svolta auspicata dal Vicepremier Matteo Salvini nei rapporti tra privati gestori autostradali e MIT nel segno, anche ma non solo, di un rilancio del ruolo degli Enti Locali nella gestione delle infrastrutture autostradali. Se prendiamo ad esempio A22, società pubblica e governata dagli Enti Locali, si nota chiaramente una gestione oculata e virtuosa dell’infrastruttura, una gestione ottimale della società sotto il profilo economico finanziario ed una qualità infrastrutturale di grande rilievo con un tasso di incidentalità tra i più bassi.
A dispetto dei luoghi comuni, la gestione pubblica è in grado di assicura un livello qualitativo del servizio ben più alto di quello che possono offrire i gruppi privati“