Sezano, sale l’indignazione dei cittadini. “Siamo custodi, non padroni della terra”

 
 

Sono tanti i cittadini che domenica scorsa hanno voluto testimoniare, al campo sportivo di S. Maria in Stelle, la loro indignazione per gli sfregi alla Casa comune ambientale inferti dai privati, con il “benestare” delle istituzioni pubbliche attraverso il “silenzio assenso”. Occorre fermarsi e ripensare le autorizzazioni paesaggistiche ed ambientali.


È stato diretto e chiaro padre Silvano quando ha iniziato a parlare dal palco del campo sportivo di S. Maria in Stelle. Le sue parole pronunciate con lentezza arrivano alla testa ed al cuore, proprio per dare il tempo a tutti di ascoltarle e meditarle. Come metronomo, la bellezza ed il paesaggio circostante.

Si è “sporcato le mani” padre Silvano, ha fatto quello che papa Francesco predica da anni: difendere la terra, Madre Natura, il Bene comune, la dignità delle persone. Ha denunciato quello che le istituzioni pubbliche e la politica, non sono riuscite a fare: “dire basta agli sfregi contro il suolo nel nome del silenzio – assenso”. Nel suo lungo discorso ha riaffermato l’impegno della Chiesa cattolica per la tutela della Casa comune, soprattutto nella formazione delle coscienze al fine di favorire una profonda e duratura conversione ecologica.

     I motivi che hanno dato il via alla manifestazione, per chiedere alla politica di smettere di concedere autorizzazioni per la realizzazione, in particolare modo dei vigneti, sono stati il disboscamento sul Monte Cucco a Sezano e la realizzazione di due enormi capannoni in cemento a ridosso delle antiche mura del Monastero degli Stimmatini del 1500.

Quella celebrata domenica scorsa 9 maggio, con la chiamata a raccolta di cittadini ed  associazioni, è stata un’occasione per rafforzare il comune impegno a salvaguardare la vita, rispettando l’ambiente e la natura, insomma una ‘anteprima’ della 16ª “Giornata nazionale per la Custodia del Creato” che si terrà a settembre 2021. Come detto da padre Silvano la vocazione del custodire non riguarda solamente i cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. Il custodire l’intero creato, la bellezza del creato significa avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E nel dirlo ha alzato lo sguardo e indicato le ferite provocate sulle colline intorno a causa dello sbancamento di intere aree boschive per far spazio alla vitizzazione.

È un fiume in piena padre Silvano, quando inizia a parlare, mutuando quasi alla lettera la Laudato Sì, dei poteri economici forti che continuano a giustificare l’attuale sistema mondiale, in cui prevalgono una speculazione e una ricerca della rendita finanziaria che tendono ad ignorare ogni contesto e gli effetti sulla dignità umana e sull’ambiente. Così facendo si manifesta che il degrado ambientale e il degrado umano ed etico sono intimamente connessi. (L.S. 56)

E ancora: «E dove sono gli organi preposti, dov’è la Soprintendenza che dovrebbe vigilare sul nostro territorio? L’ambiente ha un suo valore indipendentemente dal profitto che può generare. È prezioso per l’uomo e per il nostro futuro. Indispensabile. Ricordiamoci che quando iniziamo a offendere Madre Terra non è così buona, prima o poi ce la farà pagare. E saremo noi a pagare».

Ma qual è il confine, se c’è, per definire un’autorizzazione legalmente emessa (basta pensare che per la costruzione di un capannone è bastata una SCIA), inopportuna? Che fine hanno fatto l’”opzione zero” ed il “principio di precauzione”?

Personalmente mi aiuta nell’analisi la lettura dei testi biblici nel loro contesto, con una giusta ermeneutica, e ricordare che essi ci invitano a «coltivare e custodire» il giardino del mondo (cfr Gen 2,15). Mentre «coltivare» significa arare o lavorare un terreno, «custodire» vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura.

Come pronunciato da papa Francesco il 21 luglio 2015  in occasione del Workshop “Modern Slavery and Climate Change: the Commitment of the Cities”: «Prendersi cura dell’ambiente significa avere un atteggiamento di ecologia umana. […] Non si può separare l’uomo dal resto; c’è una relazione che incide in maniera reciproca, sia dell’ambiente sulla persona, sia della persona nel modo in cui tratta l’ambiente; ed anche l’effetto rimbalzo contro l’uomo quando l’ambiente viene maltrattato».

Abbiamo bisogno di una politica che pensi con una visione ampia, che porti avanti un nuovo approccio integrale, includendo in un dialogo interdisciplinare i diversi aspetti della crisi. Questo è uno di casi in cui la politica (che governa) è rimasta miope oppure ha vissuto di continue deroghe evitando di affrontare il problema.

Ma, per fortuna e per volontà, domenica, una parte della politica ha voluto levare la propria voce sul tema, peccato non fossero presenti tutti gli schieramenti, nonostante il famoso “claim” pronunciato sempre da tutti: l’ambiente non è né di destra né di sinistra.

La deputata del Pd Alessia Rotta, presidente della Commissione Ambiente della Camera, presente alla manifestazione, ha annunciato il suo impegno a difesa del monastero degli Stimmatini di Sezano a ridosso delle cui mura è stata autorizzata la costruzione di capannoni di cemento. «Emerge da questa vicenda», ha dichiarato la deputata veronese, «un silenzio assenso della Soprintendenza a fronte di un piano di interventi che sulla carta negherebbe la realizzazione di opere così invasive non in equilibrio con le caratteristiche del territorio. Una scelta non accettabile e che prevale su ogni ragione di preservare il territorio e il paesaggio. Non si tratta di motivazioni tecniche, ma, ancora più grave, di scelte politiche di chi non vuole vigilare sulla custodia di questo luogo. Sia esso il Comune o la Regione».

C’è anche il Consiglio comunale di Verona attraverso Michele Bertucco, consigliere di Verona e Sinistra in Comune, secondo il quale «La vicenda di Sezano è emblematica per capire come le normative urbanistiche della Regione hanno consentito interventi così devastanti in aree tutelate. Eppure l’Europa ci richiama alla tutela del patrimonio ambientale e ci chiede di azzerare il consumo di suolo entro il 2050: obiettivo che dovrebbe essere preso in seria considerazione in Veneto e a Verona, che sono la prima regione in Italia e il primo Comune del Veneto per percentuale di suolo consumato. Le nuove varianti urbanistiche dovrebbero prevedere la salvaguardia di tutte le residue aree inedificate, con ritorno, ove possibile, a destinazione agricola o a verde pubblico».

C’è stato spazio anche per il Consiglio regionale con la Consigliera del Pd Anna Maria Bigon la quale ha dichiarato con un Comunicato stampa: «I capannoni costruiti a ridosso del Monastero di Sezano sono uno sfregio all’ambiente, al paesaggio e anche alla storia. Il fatto che sia tutto legale non lo rende meno grave. È evidente che servano norme più stringenti, perché non è possibile sia permessa la costruzione di due capannoni a pochi metri da un monastero del 1500, in un’area comunque tutelata, oltre all’ennesimo sbancamento di collina per far spazio a nuovi vigneti grazie ai generosi finanziamenti di Palazzo Balbi, senza curarsi delle conseguenze negative su ambiente, paesaggio e biodiversità. La concessione di tutte le autorizzazioni conferma l’inutilità della legge regionale sul consumo di suolo, con il Veneto che si conferma al primo posto da ben tre anni e Verona in testa tra i Comuni. E preoccupa il silenzio-assenso della Soprintendenza che su un progetto così delicato non si è espressa entro i termini previsti».

E’ notizia di ieri che sarà infine presentata, all’Assessore all’Ambiente regionale, sempre dalla Bigon insieme al Consigliere regionale Andrea Zanoni (Pd) una Interrogazione a Risposta Immediata dal titolo “sfregio al paesaggio e all’ambiente in Valpantena (VR). la giunta regionale intende salvaguardare le località di Sezano e di Santa Maria in Stelle?”.

Il 21 aprile 2021 invece è stata inviata una lettera sottoscritta da 225 persone al Ministro Dario Franceschini per sottoporre la situazione problematica che si è venuta a creare a Sezano e chiedere di rimodulare le norme cosiddette di “semplificazione amministrativa” escludendo il silenzio-assenso in tutti i casi in cui una eventuale “omissione di parere” possa pregiudicare la salute psico-fisica dei cittadini così come lo sono i pareri richiesti alle Sopraintendenze a tutela del patrimonio ambientale e artistico del nostro Paese.

Come avrete capito quello in essere è un conflitto tra uomo ed ambiente. Non è dunque possibile risanare il rapporto con il creato, senza risanare anche le relazioni tra gli esseri umani. Per dirla come papa Francesco: «è solo guarendo il cuore dell’uomo che si può sperare di guarire il mondo dai suoi disordini sia sociali sia ambientali. Non si può difendere l’ambiente naturale senza difendere contemporaneamente quello umano. La terra è innanzitutto dimora dell’uomo, è umana dimora nella quale l’uomo non è l’intruso bensì l’unica presenza consapevole e perciò responsabile e deve fare buon uso del suo sapere e potere».

Noi abbiamo bisogno di una nuova coscienza ambientale su basi globali e per fare questo, è necessario educare le persone. Non vi può essere un rinnovamento del nostro rapporto con la natura senza un rinnovamento dell’umanità stessa. E in tutto ciò la politica ha una grande responsabilità non basta promulgare leggi, occorre che le stesse penetrino nel profondo del tessuto sociale. Fin dalla scuola dell’infanzia.

Tornando a casa dalla manifestazione mio figlio Luca mi ha detto: «papà io proprio non capisco ma se quello che hanno fatto è regolare perché le persone manifestano?». Gli ho fatto vedere lo sbancamento del bosco per fare spazio ai vigneti, alchè mi ha risposto: «Che schifezza». Di rimando io: «Ecco Luca, le persone protestano per una “schifezza” di autorizzazione legale».

     Erano oltre 50 le Associazioni presenti domenica, segno di un profondo movimento dal basso che non deve essere sottovalutato:

Rete GasP!, Circolo il riccio di Dossobuono, il Carpino di Montecchio di Negrar, Ri-Ciak di Verona, Amici della bicicletta, Gastelle, Italia Nostra, Valpolicella 2000,Comitato A.S.M.A. di Verona-Ponte Crencano, Movimento decrescita felice di Verona, Comitato Verona Sud, A.R.I. Associazione rurale italiana di Verona, Legambiente di Verona, I.S.D.E. Medici per l’ambiente, Lombrico d’oro. F.I.A.B. ciclabilità e ambiente, Gli specialisti del biologico di Verona, VeronaPolis, Colazione clima Verona, WWF Veronese, Terraviva Verona, Comitato ABC Acqua bene comune di Verona, Mamme NoPfas, GAS Lessinia, Rete S.O.S. Scuole superiori di Verona, U.D.U. Verona, Apertamente Onlus, montorioveronese.it, Comitato Ambiente Montorio, Zone Onlus di Firenze, Paratodos, Fondo Alto Borago, Gaspolicella di Negrar, Mediterranea Saving Humans di Verona, Comitato Fossi Montorio, G.A.P. Gruppo Acquisto Popolare, Valpantena odv, Agesci Gruppo Verona 12, Commissione diocesana nuovi stili di vit, Ponti onlus Verona, Extinction Rebellion di Verona, Ass. nazionale trapiantati fegato di Verona, Comunità La Madonnina, Comunità di base di Verona, Gruppi di lettura popolare della Bibbia di Verona, Rossi da brodo Circolo Arci di Marano di Valpolicella, Oltre Magy’s ddy disabilità, A.F.I. Associazione delle famiglie di Verona, Scout CNGEI San Marino B.A., Circolo della rosa di Verona, Motus Mundi A.S.L. di Verona, Gruppo Parola e Vita di Vicenza, Parrocchia S.Rocco in Castiglione – Verona, Scout VR12 di Montorio, Isolina e … di Verona, Lunamica di Verona, Circolo Noi Cesare Raveani di Novaglie (Verona), La Sobilla di Verona, Libera Verona, Sulle Orme odv e Cooperativa società agricola Cascina Albaterra di Fittà (Soave), Rete famiglie aperte di Vicenza, Studio del territorio di Negrar (Verona).

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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