“C’è un’altra battaglia da combattere, insieme. Certo, direte voi, cosa ce ne facciamo dell’appello del presidente contestato da oltre un anno? Niente, sicuramente. Ma ci tenevo comunque a scrivere queste poche righe, perché penso di essere una persona con dei difetti, come tutti, ma anche un uomo pronto a riconoscerli”.
Così il Presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti.
“Ho imparato nel tempo che per voi, che il Verona lo avete seguito su “campacci” incredibili, non è mai stato un problema di categoria – continua il patron gialloblù -. A, B o C, il tifoso gialloblù va allo stadio a vedere l’Hellas, non a guardare gli avversari. In fondo, era proprio questa passione viscerale, questa fede, che mi aveva fatto avvicinare a questo Club, fino a comprarlo 7 anni fa. E la fede nasce dall’identificazione con la squadra e il suo modo di essere e giocare, qualcosa che spesso è mancato negli ultimi tempi, ma che invece ho rivisto, forte e vivo, nelle ultime partite al Bentegodi contro Foggia, Perugia e Pescara. E adesso, appunto, c’è un’altra battaglia da combattere insieme. Insieme ai ragazzi, insieme al mister, insieme allo staff. La mia testa, il mio impegno, sono tutti qui, al Verona. Non certo al Carpi, come qualcuno si è divertito a scrivere in settimana. E adesso penso solo a questa partita, che può essere decisiva per il nostro futuro. Perché il Verona io lo voglio dove ho sempre voluto che fosse, in Serie A, dove siamo stati per 4 stagioni, dove questa piazza mancava da troppo. E’ giusto che il mio operato venga giudicato di giorno in giorno, di dichiarazione (ne faccio poche) in dichiarazione, non mi sono mai sottratto alle critiche. Ma posso assicurare che la mia volontà è e resta quella di costruire un Verona vincente, sul campo e in società. A partire dalla decisiva trasferta di Pescara”.
Maurizio Setti