Perdersi in un bicchier d’acqua, si sa, è assai frequente e semplice.
Nella vicenda che vi abbiamo documentato ieri in diretta (Il Buran arriva a #PortaTrento) circa il guasto idrico di Porta San Giorgio (inizio di borgo Trento) di acqua ce n’è parecchia. Sembra però che la stessa sia destinata alla co-esistenza con un altro elemento particolarmente presente: la polemica inutile.
Arriva infatti la replica del Sindaco di Verona Federico Sboarina a margine del post su Facebook dell’attuale presidente in carica di Acque Veronesi Niko Cordioli.
«Il presidente pro tempore di Acque Veronesi dovrebbe avere ben presente che ci sono migliaia di veronesi a cui deve una risposta certa sulla durata dei lavori a Porta San Giorgio, dopo la rottura di un tubo dell’acquedotto.
Il tempo che impiega a pensare e scrivere amenità polemiche sul mio conto, dovrebbe spenderlo più proficuamente nel garantire efficienza al servizio che la sua azienda è tenuta a dare ai cittadini. Niko Cordioli mi fa sinceramente sorridere come commentatore, ma purtroppo mi fa ridere come presidente»
Prosegue Sboarina, inquadrando la questione con un respiro più ampio:
«Devo ricordargli pubblicamente che ci sono i trasporti pubblici in affanno e in ritardo per la deviazione del traffico, che centinaia di automobilisti sono costretti a lunghe code e soprattutto che i veronesi hanno diritto di sapere quanto dura questa situazione? Dovrebbe saperlo da solo e per questo non c’è niente di spiritoso nel disagio che una parte della città sta vivendo da ieri. Le risposte non deve mandarle a me, di sponda, su Facebook, deve rendere conto ad una intera città che è sua “azionista” attraverso Agsm, socia per conto del Comune in Acque Veronesi.
Prendo atto che i “suoi” operai siano stati al lavoro sin dalle prime ore della mattina e lo siano tutt’ora senza che, peraltro, siano venuti a capo del problema. Sono ben consapevole che il Direttore Generale di Acque Veronesi si sia presentato in Giunta e continui a relazionare sulla situazione, ma è del presidente pro tempore che si sono perse tracce e comunicazioni da ben prima, peraltro, del guasto di San Giorgio. Scopro anche che ha un curioso modo di procedere nei confronti del Comune di Verona, che, gli ricordo, non è socio di Acque Veronesi, avanzando pretese monetarie quanto meno dubbie».
La chiosa finale, con nota politica:
«Sull’uomo Cordioli non occorre pronunciarsi. Da sindaco mi basta e avanza dover avere a che fare con il presidente pro tempore di Acque Veronesi».