“Una sconfitta che brucia perché siamo fuori dal ballottaggio per una manciata di voti. I cittadini hanno fatto una scelta e questa va rispettata: con la consapevolezza però che abbiamo fatto tutto il possibile e con la volontà di continuare a guardare avanti. Nella nostra campagna hanno pesato le divisioni a sinistra, ma sicuramente anche la differenza di mezzi economici impegnati. Il margine ridotto di scarto dice che non era sbagliato puntare su un profilo politico diverso dalla linea di una sinistra che radicalizza spesso le posizioni e non trova mai la sintesi”. Così Orietta Salemi ha commentato il risultato delle lezioni amministrative veronesi.
“C’è il rammarico di non essere riusciti in questi due mesi a far passare l’idea di un partito pronto per governare. Un partito non più arroccato in un’opposizione oltranzista, come spesso negli anni è apparso l’approccio di Michele Bertucco in Consiglio – ha aggiunto Salemi -. Abbiamo sempre tenuto lo sguardo avanti per costruire e condividere una proposta credibile per il bene e il futuro della città, senza infilarci nelle recriminazioni di un centrodestra frammentato più che diviso. Evidentemente questo non è bastato perché la scelta dei veronesi ci dice che non siamo riusciti a convincerli che un centrosinistra progressista e riformista può essere un’affidabile forza di governo anche a Verona”. “Sul ballottaggio – ha concluso Salemi – ci sarà un confronto e una scelta condivisa, perché non siamo un partito dove comanda uno solo. La decisione sarà quindi collegiale e verrà presa nel territorio”.