“Una fondazione autonoma per i musei civici di Verona. Abbiamo un patrimonio raro, una realtà virtuosa, a cui però oggi una gestione poco ordinata del patrimonio culturale veronese non permette di prendere il volo come potrebbe. Serve un nuovo modello che dia autonomia gestionale e di bilancio per valorizzare quanto fatto di virtuoso e incoraggiare nuove opportunità di sviluppo”. Questa è la proposta lanciata da Orietta Salemi, candidata Sindaco per il Partito Democratico e alcune liste civiche, per dare avvio ad una nuova stagione nella promozione della cultura in città.
“Verona ha un patrimonio storico-artistico e culturale unico – ha spiegato la candidata -. Un patrimonio che va tutelato, promosso e valorizzato perché contiene le tracce della nostra memoria e della nostra identità, ma anche perché è motore di sviluppo e ricchezza per l’intera comunità, con le sue ricadute positive sull’economia cittadina. Negli ultimi anni, mentre altre città hanno iniziato a correre nella propria promozione turistica, Verona ha goduto per inerzia dell’indotto derivante dalla qualità del suo patrimonio storico culturale. Bisogna invece tornare ad investire sul patrimonio culturale cittadino esaltandone la varietà e la ricchezza, ammodernando i siti e gli itinerari, valorizzando settori trascurati e puntando non solo sul centro ma anche sulle risorse che Verona ha nelle sue aree decentrate”.
“Serve quindi una programmazione strategica complessiva sulla cultura che non può non partire dalla presenza di un assessorato specifico: delega la cui assenza si è fatta sentire in questi anni – ha aggiunto Salemi -. Servono investimenti, ma anche strade nuove per superare la gestione sconclusionata del sistema culturale cittadino e valorizzare un patrimonio che va oltre l’Arena e la Casa di Giulietta. L’esempio è quello dei musei civici, che, negli ultimi anni hanno saputo distinguersi per la qualità della loro offerta e la cui azione va valorizzata lasciando anche spazio e autonomia di azione a chi ha dimostrato capacità”.
Va costruito un progetto di ampio respiro, che preveda il riordino del sistema museale, in modo da comprendere anche quelle realtà oggi affidate a entità diverse dalla direzione dei musei, che sappia tutelare l’autorevolezza guadagnata da alcune istituzioni – come Castelvecchio – e promuovere quelle oggi meno valorizzate, anche mettendole in rete.
“È questo l’approccio con cui dobbiamo lavorare – ha concluso Salemi – per avviare una nuova stagione della cultura: partiamo dal patrimonio che abbiamo a disposizione, cercando strade nuove di valorizzazione; diamo fiducia e spazio alle competenze che già ci sono in città; recuperiamo i siti oggi messi in secondo piano, creando un vero sistema museale. Il Comune deve prendersi la responsabilità di fare da guida e coordinamento, costruendo un progetto strategico e condiviso di sviluppo che guardi all’intera città”.