L’interpretazione è in chiave romantica ma la dinamicità degli attori nella rivisitazione della tragedia, appassiona a tal punto gli spettatori che il confezionamento che ne deriva è uno spettacolo innovativo, divertente ed originale.
Casa di Giulietta, di Romeo, Arche Scaligere, Piazza Dante, Cortile Mercato Vecchio e Teatro Nuovo, i prosceni itineranti dell’opera shakespeariana “Giulietta e Romeo” del Teatro Stabile di Verona, a tratti vivace e capace di scuotere l’immaginazione, mai passiva, della platea.
“Ad oltre 25 anni dal primo allestimento – rileva Paolo Valerio -, l’orgoglio è riproporlo con un nuovo cast per un testo immortale, portato in scena nella sua cornice ideale, perché non smette mai di far emozionare ed innamorare”.
“Il mito di Giulietta e Romeo è tutt’ora vivo e reale – conclude Ettore Capriolo -. Il genio di Shakespeare conferisce loro una sorta di tridimensionalità, più che sufficiente a giustificare, per ragioni di pietas assai prima che per motivi turistici, il desiderio di collocarli in luoghi altrettanto tridimensionali, di immettere insomma nella Verona della realtà, la Verona della poesia”.
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