Alle opposizioni non piace del tutto la rivoluzione viabilistica di Verona Sud dell’Amministrazione Sboarina.
Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, chiarisce:
“Se pensiamo che si possa affrontare il problema del traffico a Verona Sud puntando solo su opere stradali per quanto ben studiate, siamo completamente fuori strada. Occorre prendere di petto il tema della riduzione del traffico motorizzato privato con l’introduzione di Ztl di quartiere, pedonalizzazioni, reti ciclabili all’altezza, potenziamento del trasporto pubblico al fine di renderlo davvero concorrenziale. Far credere che si possa a far meno di misure vigorose significa continuare a prendere in giro i cittadini. I pochi dati attendibili ci dicono infatti che i movimenti auto al giorno in quell’area sono talmente elevati che si possono studiare i migliori collegamenti tra autostrade, tangenziali e parcheggi scambiatori, ma la capacità di spostare passeggeri dall’auto al mezzo pubblico rimarrà sempre limitata.
Stendiamo poi un velo pietoso sulla tempistica: il ribaltamento del casello è allo studio di pre-fattibilità; il filobus è in alto mare e probabilmente non lo vedremo mai in circolazione; la variante alla statale 12 ha problemi di finanziamento… ma di che cosa stiamo parlando? I problemi dei quartieri di Verona Sud sono qui ed ora. L’amministrazione sta facendo solo propaganda continuando a riproporre gli stessi progetti di cui si parla da decenni. Non da ultimo, il Pums andrebbe redatto prima di prendere decisioni strategiche sulla viabilità, altrimenti serve solo a giustificare i futuri fallimenti”.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico, invece, giudica positivamente il ribaltamento del casello di Verona Sud, la variante alla statale 12, pur con alcune variazioni migliorative e bene il piano della mobilità, il parcheggio scambiatore e il filobus. “Ma – evidenziano i consiglieri – in questi annunci su Verona Sud continua a mancare una visione e una progettualità in grado di spiegare, a cittadini e categorie economiche, quello che sarà il futuro dell’area tra cinque o dieci anni, indirizzandone, di conseguenza, scelte e investimenti”.
“Visto che si parla di mobilità sostenibile – spiegano i democratici -, vorremmo capire come l’amministrazione intenda razionalizzare e completare la rete di piste ciclabili esistenti per facilitare gli spostamenti casa-lavoro in Zai e dai quartieri Sud al centro storico.
Riprogrammare il futuro di Verona Sud significa inoltre riordinare e razionalizzare il comparto della logistica oggi disseminato in una miriade di punti.
Inoltre non viene riproposto con la dovuta determinazione un tema caro all’allora assessore all’ambiente Sboarina e cioè le barriere verdi lungo autostrade e tangenziali a protezione dei quartieri limitrofi”.