Altro caso di violenza ai danni di un tassista di Milano, questa volta la rissa è scoppiata per la contestazione di un parcheggio. Ad avere la peggio nella colluttazione è stato Pier Fabrizio Bossi, che se la caverà dopo una prognosi di trenta giorni a causa di fratture alla spalla, naso e una semi asportazione del lobo sinistro conseguente ad un morso del 29enne Antonio Bini.
Il Bodybuilder ha dichiarato che è stata legittima difesa, ma le immagini del video, divulgate dalla Polizia di Stato, già virali in rete, affermerebbero il contrario.
Oramai è innegabile che la sicurezza dei tassisti sia materia di discussione. In merito interviene anche il Presidente del sindacato URITAXI sezione Veneto, Stefano Sella: “Poche sono le tutele che può vantare un tassista che si trova da solo al volante della sua auto, purtroppo qualche anno fa è scappato pure il morto dopo un’aggressione violentissima”.
Tutto ciò è gravissimo. Quello che è successo a Milano ieri mattina ha dell’incredibile, ma purtroppo casi analoghi come questi stanno diventando sempre più ordinari e le pagine di cronaca si riempiono ogni mattina. “La tolleranza non può trovare posto quando si è di fronte a casi di violenza gratuita, la pena dovrebbe essere esemplare. Il sangue freddo, le parole concilianti e l’autocontrollo – prosegue Stefano Sella – a volte non bastano per evitare situazioni spiacevoli e pericolose”.
Anche gli agenti di polizia, che svolgono il proprio lavoro nel miglior modo possibile, spesso si trovano con le mani legate davanti ad aggressori che non vengono perseguiti dalla legge come, invece, dovrebbe accadere in un Paese civile. “Ci auguriamo che il legislatore trovi il coraggio di usare il pugno di ferro nel caso specifico e in altri analoghi, che mi auguro non si verifichino mai più” – conclude Sella